Nunzia Bernardini
BARI – Conosciamo tutti il valore del corpo dei Vigili del fuoco: sono presenti sempre sugli scenari più difficili.
Ricordo il lavoro fatto a Genova dopo il rovinoso crollo del Ponte Morandi: immagini che dagli occhi scendevano fino al cuore, capaci di suscitare emozioni forti. In ogni calamità, disastro o emergenza con le loro tute ed elmetti, sono presenze silenziose, operative e concrete.
Pensavo proprio a questo quando ho chiamato il fatidico numero 115: mi ha risposto il distaccamento di Bari-Carrassi ed all’operatore ho raccontato la storia di un gattino appoggiato sul sostegno di una canna fumaria e sospeso quasi nel vuoto al quarto piano di un palazzo a Poggiofranco.
Come sia finito lì resta un mistero ma intanto io ho chiesto se fosse possibile un intervento. Un problema piccolo-piccolo di fronte alle emergenze di una grande città, ma l’operatore non ha avuto un attimo di esitazione: “non si preoccupi, le mando la squadra”
La squadra è arrivata ed ha cercato di risolvere il problema: tutti disponibili, pazienti e gentili.
Allora l’unico modo che conosco per far arrivare il mio sentito ringraziamento è quello di citarli: il caposquadra Pellerano e gli altri componenti Scavo, Testa, Marrone, Debartolo.
Grazie perché in qualsiasi circostanza, grande o piccola, ci siete sempre e rappresentate un costante punto di riferimento.
Grazie perché fate il vostro lavoro non solo perché vi compete ma perché ci mettete testa, cuore e passione.
In questi tempi “duri” non è poco anzi è tantissimo: GRAZIE