Un po’ di bricolage per un governo già al capolinea?

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C’è poco da verificare nel Conte 2, nato per mettere in frigorifero Salvini e non per governare. L’ipotesi di un nuovo governo non è peregrina: sarà un altro papocchio, ma tenerci quello attuale, nato moribondo e ormai defunto, non sarebbe meglio. Di Nicola Cariglia

L’arrivo al Quirinale del Prof. Giuseppe Conte,convocato dal Presidente Sergio Mattarella..(foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Difficile trovare qualcosa di più imbarazzante della discussione che da settimane impegna il mondo politico italiano: gruppi parlamentari, vertici dei partiti e, infine ma non ultimo, giornali, testate televisive e radiofoniche, talk show. Il governo Conte 2, è destinato a durare o ad andare a casa? Viene presentata come una domanda angosciante, perché siamo in piena pandemia, assillati da una gravissima crisi economica e, si dice, alla vigilia della immissione di una quantità mai vista di danaro che potrebbe cambiare l’Italia.  

Ma i cittadini non si appassionano. E non c’è affatto da meravigliarsi. Basta ripercorrere genesi e storia di questo governo. Che inizia con la follia che prese nella calda estate del 2019 l’allora ministro dell’Interno e vice presidente del consiglio, Matteo Salvini. Di fatto, il Conte 2 fu una trovata per mettere in frigorifero Salvini che, reclamando “pieni poteri”, aveva alzato la posta. Sperava di ottenere nuove elezioni che lo avrebbero incoronato capo del primo partito italiano; nella peggiore delle ipotesi un nuovo governo a trazione Lega. Per dirla più brutalmente, il Conte 2 nacque per caso e controvoglia, senza un programma di governo (per esempio ridurre le tasse, un nuovo welfare, il potenziamento delle infrastrutture e della digitalizzazione,etc.). Ciò che interessava a 5Stelle, PD, LeU e Renzi era riprendere fiato in attesa di tempi migliori, al riparo del Conte 2. Perciò il governo nacque moribondo, per ostacolare, non per fare.

La prima fase della pandemia, sembrò premiare questa scommessa. I tempi difficili, all’inizio, spingono la gente a stringersi attorno alla bandiera. E la popolarità di Conte illuse molti: i 5 Stelle di potere frenare la fuga del loro elettorato; il PD di avere trovato una locomotiva per risalire la china. Renzi, dal canto suo, sapeva benissimo che non avrebbe tratto vantaggio dalla navigazione tranquilla di un governo nel quale recitava un ruolo marginale: e si è comportato di conseguenza, rispolverando per Italia Viva l’immagine del partito di opposizione e di governo. Tutto è cambiato con la seconda fase della pandemia e con la pioggia di miliardi messi a disposizione dalla UE. Troppo evidente è apparso il balbettio del governo: incapace di fare previsioni adeguate alla gravità della situazione per quanto riguarda il covid e senza grandi progetti e idee per cogliere la irripetibile occasione del Recovery fund. Insomma, anche se manca ancora la constatazione ufficiale, il secondo governo di Conte, nato moribondo, ora è un governo morto. E, per resuscitarlo, nemmeno funziona più lo spauracchio delle elezioni anticipate. I soliti “bene informati”, non disinteressati, raccontano a destra e manca che per Mattarella dopo questo governo ci sarebbero solo nuove elezioni. Ma per tornare al voto manca la nuova legge elettorale, necessaria dopo il taglio dei parlamentari. E c’è lo spauracchio di una recrudescenza della pandemia, visto che i tempi per la vaccinazione di massa si stanno allungando. Dunque, l’ipotesi che Conte vada a casa e si formi un nuovo governo è tutt’altro che peregrina. Sarà un papocchio come lo sono stati il Conte 1 e il Conte 2. Ma andare avanti con il governo attuale, nato moribondo e ormai defunto, non sarebbe una opzione migliore.

Nicola Cariglia

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