Sulla situazione economica. “Sono preoccupato, però oltre alla preoccupazione deve prevalere la responsabilità di capire che per risolvere i problemi bisogna cercare di guardare alto ed avere visione –ha affermato Di Piazza-.
Bisogna capire cosa si può fare per creare le condizioni perché ci possa essere una ripresa. Per fare questo la prima cosa necessaria è quella di cambiare visione di obiettivo. Mentre prima vivevamo con la consapevolezza che fosse la massimizzazione del profitto a diminuire la povertà, oggi abbiamo capito che è la centralità della persona. Sono necessarie misure di prevenzione e di formazione umana. Per fare ciò dobbiamo capire che questo è un momento delicatissimo, unico, e dobbiamo rafforzare la politica. Bisogna superare questo stallo e ci vuole un supplemento di responsabilità da parte nostra. Ci sarà un nuovo decreto ristori, ma dobbiamo cominciare anche a pensare ai progetti per rilanciare il Paese con le politiche attive del lavoro.
Per questo bisogna lavorare per il Next Generation UE, puntando sull’innovazione, sulla transizione ecologica, su nuovi modelli di sviluppo. I più vulnerabili sono le donne, i giovani e il sud, per questo è necessario fare interventi mirati, infrastrutturali e con strumenti finanziari ad hoc. Dobbiamo premiare quelle imprese che puntano alla crescita della comunità, come fece ad esempio la Olivetti.
Abbiamo presentato un dl al Senato sull’impresa di comunità, cioè una tipologia d’impresa che pur pensando al profitto abbia l’obiettivo di coinvolgere la comunità. Ecco perché, anche nel Recovery, è prevista la riqualificazione dei borghi per creare sistemi di benessere che possano migliorare la qualità della vita”.
Sul governo. “Per portare avanti i progetti di cui ho parlato ci vuole un governo forte. In un momento di grave crisi sociale non esiste un governo tecnico, deve essere la politica a gestire la situazione. E non ci può essere un presidente diverso da quello attuale. Spero che Renzi, che è stato presidente del Consiglio e quindi uomo di Stato, faccia prevalere il buonsenso. Solamente con l’unità si possono creare le condizioni per dare delle risposte al Paese. Poi magari dopo ricominceremo a litigare, ma in questo momento si metta da parte il proprio ego”.
Sul blocco dei licenziamenti. “Fino al 31 marzo sono confermati. E’ chiaro che non si può prorogare per sempre, i soldi non vengono dall’elicottero. Vediamo cosa succederà nei prossimi mesi, dobbiamo evitare la terza ondata, se non ci sarà e ci vaccineremo tutti si tornerà piano piano alla normalità”.