Il giudice dell’Indiana Patrick Hanlon ha deciso di concedere la sospensione dell’esecuzione di Lisa Montgomery, la prima donna ad essere condannata alla pena capitale in America da circa 70 anni. La Montgomery era stata incarcerata dopo aver ucciso nel dicembre del 2004 la 23enne Bobbie Jo Stinnett, strangolandola e rimuovendo dal grembo della donna il bambino di cui era in attesa, spacciandolo come suo. Fortunatamente il neonato riuscì a sopravvivere e venne affidato alle cure del padre.

Il giudice ha deciso di sospendere la condanna a morte per poter valutare il suo stato di salute mentale: in tanti, infatti, in primis i suoi avvocati, non la ritengono in grado di intendere e volere a causa di alcuni traumi vissuti nel passato. Secondo quando emerso dalla documentazione del caso, infatti, la Montgomery durante la sua infanzia sarebbe stata ripetutamente violentata sessualmente dai familiari, costretta a prostituirsi e brutalizzata psicologicamente e fisicamente. Per questa ragione i suoi avvocati, oltre che richiedere un nuovo accertamento sulle facoltà mentali della donna, hanno dato vita ad una petizione presentata alla Commissione inter-americana per i diritti umani sostenendo che il processo della loro assistita era “notevolmente al di sotto degli standard minimi di equità”.