Molti bambini tra i profughi lungo la rotta balcanica

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Continua l’odissea per i migranti in fuga lungo la rotta balcanica in direzione dell’Europa continentale, passando per le isole greche. Migliaia di persone, e tra questi molti bambini, costretti a sopravvivere in condizioni climatiche avverse e insostenibili.

In molti hanno già perso la vita. Sull’isola di Lesbo è stato trovato il corpo senza vita di un ragazzo stroncato dal freddo, mentre 24 persone sono state soccorse dalla polizia portuale davanti alle coste di Mitilene dopo il naufragio della loro imbarcazione. Erano salpati dalla Turchia e tre di loro non ce l’hanno fatta.

La Croce rossa bosniaca, unitamente ad altre organizzazioni di pronto intervento, stanno arrecando aiuti costanti ai flussi sempre più ingenti di profughi in gran parte provenienti dal Pakistan e dall’Afghanistan ma la situazione continua a rimanere drammatica come spiega Francesco Rocca, presidente della Federazione internazionale delle società di Croce rossa. “Molti di loro in mezzo alla neve indossano solo delle ciabatte di gomma. Sono senza acqua, elettricità e fognature. È una vergogna che si ripete anche in Libia così come a Moria in Grecia, segno della mancanza di un approccio comune europeo”.

Albrecht von Boeselager, Gran Cancelliere dell’Ordine di Malta, parla di tragedia annunciata: “È inaccettabile che queste persone vengano trattate come ostaggi alle porte dell’Europa, al fine di scoraggiare l’emigrazione di altri”.

È una vergogna, ma intanto queste persone rischiano ogni giorno la vita. Tra loro molti bambini.

redazione@corrierenazionale.net

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