OMS : stop all’eccessiva dipendenza dai risultati dei tamponi

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L’ Organizzazione Mondiale della Sanità  ha avvertito gli esperti di non fare affidamento esclusivamente sui risultati di un test PCR per rilevare il virus Covid19 ma considerare anche la sintomatologia ed altri fattori.

L’OMS avverte gli esperti di non affidarsi esclusivamente ai test PCR per rilevare il Covid 19. La nuova linea  guida potrebbe portare a un numero significativamente inferiore di casi giornalieri ; ciò potrebbe avvalorare la tesi sostenuta dai Dott. Mariano Amici e Dott. Stefano Scoglio.
Nell’aggiornamento pubblicato il 20 gennaio, l’OMS ha affermato che gli esperti di laboratorio e gli operatori sanitari dovrebbero anche considerare la storia del paziente e i fattori di rischio epidemiologico insieme al test della reazione a catena della polimerasi (PCR) nella diagnosi .
Si legge infatti che “La maggior parte dei test PCR sono indicati come ausilio per la diagnosi, pertanto gli operatori sanitari devono considerare qualsiasi risultato in combinazione con la tempistica del campionamento, il tipo di campione, le specifiche del test, le osservazioni cliniche, la storia del paziente, lo stato confermato di eventuali contatti e le informazioni epidemiologiche”.
Anche in Italia scienziati e medici hanno sollevato svariate preoccupazioni e obiezioni sull’attendibilità dei test PCR, noto anche l’esperimento condotto dai Dott. Mariano Amici e Stefano Scoglio.
Nel mondo molti medici hanno sollevato obiezioni come ad esempio il fatto che per molti mesi vi è stato un eccessivo affidamento e un uso improprio del test PCR come strumento diagnostico.
Ecco spiegato anche il motivo dei falsi positivi: i valori di soglia del ciclo elevato della maggior parte dei test PCR, a 40 cicli o più, aumentano il rischio di falsi positivi. Un valore di soglia più alto indica una minore carica virale e che la persona ha meno probabilità di essere infettiva, mentre una persona con un valore di soglia del ciclo inferiore ha una carica virale più alta o è più contagiosa.
L’OMS ha affermato di “determinare solo se la regolazione manuale della soglia di positività PCR è raccomandata dal produttore” ed inoltre ” quando la prevalenza del virus è bassa, il rischio di falsi positivi aumenta  il che significa che la probabilità che una persona che ha un risultato positivo (SARS-CoV-2 rilevata) sia veramente infetta da SARS -CoV-2 diminuisce al diminuire della prevalenza, indipendentemente dalla specificità dichiarata del tampone”
Prima della pandemia, prima che gli individui siano considerati un caso, devono risultare positivi e mostrare segni e sintomi clinici. Ma per essere considerato un caso di Covid19 è necessario solo un test PCR positivo. E non importa quante volte un individuo viene testato, ogni test positivo viene conteggiato come un caso separato.
L’OMS sta ora consigliando che un test PCR positivo che “non corrisponde alla presentazione clinica” dovrebbe essere verificato prendendo “un nuovo campione” e riesaminandolo.
Anche Layla McCay, direttore delle relazioni internazionali del National Health Service (NHS) del Regno Unito, ha confermato che una percentuale di pazienti ricoverati ufficialmente conteggiati come casi positivi era effettivamente trattata per diverse malattie non correlate a COVID-19. Erano risultati positivi alla malattia solo in ospedale senza mostrare alcun sintomo.

Silvia Pedrazzini 

https://www.corrierenazionale.net/2021/01/29/frutta-positiva-al-covid-la-perizia-passera-ai-magistrati-video/

Tags: vaccino, covid-19, OMS, pandemia

 

 

 

 

 

 

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