Letta alla stampa estera, il Pd dovra’ essere un partito di popolo

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 “Io sono qui per preparare il dopo. Non pensiate che sia arrivato qui per essere il commissario del Pd, che commissaria il Pd oggi per renderlo più con la testa chinata nei confronti del governo, no. Io sono qui perché ritengo che il nostro partito sia assolutamente a casa sua col programma del governo Draghi. Ma sono qui per preparare alleanza di centrosinistra guidata dal Pd che vincerà le elezioni del 2023”. Così Enrico Letta, neosegretario del Pd, incontrando l’Associazione della stampa estera. Letta sottolinea che il Pd sosterrà lealmente ma senza capo chino il governo Draghi, e intanto costruira’ il nuovo Pd per prepararlo alle elezioni del 2023 guardando a una coalizione di centrosinistra che si alleera’ con il nuovo M5s guidato da Giuseppe Conte. La conferenza stampa è durata quasi due ore, e il neo segretario del Pd ha risposto a oltre 50 domande.

“Non e’ malato soltanto il Partito democratico, e’ malata la democrazia italiana. In Italia i partiti politici sono o leaderistici o dall’altra parte il Movimento cinque stelle con un modello diverso, orizzontale. Nessuno di queste due piste puo’ essere seguita dal nostro partito. Dobbiamo seguire una terza via, un partito di popolo. Al centro del nostro progetto politico ci saranno delle riforme come quella del regolamento parlamentare”, ha detto Letta.

Poi, sul rapporto con il Movimento Cinque Stelle: “Nei prossimi giorni incontrero’ Giuseppe Conte. Credo che sia una buona notizia l’impegno politico di Conte e che abbia deciso di impegnarsi con i cinque stelle. I cinque stelle guidati da Conte saranno una sorpresa e siamo interessati a stabilire un rapporto con loro, credo che il Paese debba andare ad un confronto tra due vasti campi che si affronteranno con un’alleanza di centrosinistra che dialoghera’ con i cinque stelle. Nel centrodestra troppe contraddizioni, noi siamo pronti a costruire”.

 “Con la Lega ci dividono molte cose, ma si deve fare una distinzione tra Lega e Forza Italia. Vedo quello che ha fatto Brunetta che ha fatto cose che noi condividiamo. Vedo che Brunetta e Orlando stanno lavorando bene, questo vuol dire che molto sta cambiando e che non dobbiamo fermarci agli schemi”, ha detto Letta. Che su Salvini ha aggiunto: “Il discorso di Salvini sul governo Draghi è come se il Papa avesse detto, cari fedeli devo dirvi una cosa importante, ma nemmeno tanto: abbiamo scoperto che Dio non esiste ma continuate ad andare a messa. Salvini la stessa cosa, abbiamo scoperto che l’Europa non è la causa di tutti i danni ma andiamo avanti”. 

Lo ius soli e’ un tema “da affrontare senza isterie in Parlamento, lo porteremo li’. Se si esce dalla propaganda, staccandolo dal tema dei ‘barconi’, sarebbe un passo di civilta’ importante”, spiega Letta, che aggiunge: “Riprendiamo un filo che si era interrotto; che poi si chiami ius soli o ius culture, sono flessibile sugli strumenti, l’importante e’ il risultato: la cittadinanza per chi nasce nel nostro Paese ed e’ integrato anche culturalmente in Italia”. In Italia, osserva Letta, “complice la propaganda della destra, si racconta la questione in modo sbagliato”, mentre ” “parliamo di persone che sono nate qui e sono italiane a tutti gli effetti”. 

Sul nome di Gualtieri come candidato sindaco di Roma: “Incontrero’ Gualtieri prestissimo, e’ un ottimo nome, un grande amico, mi occupero’ di Roma immediatamente”. Poi ha aggiunto: “Sara’ una partita molto importante delle elezioni amministrative di autunno che saranno una tappa di avvicinamento molto importante e significativa nella costruzione di questa alleanza tra centrosinistra e Cinquestelle in vista delle elezioni politiche del 2023”. “Roma vive delle grandi difficolta’, avremo modo di affrontare questi temi preparando il progetto del Pd: per questo motivo incontrero’ Gualtieri al piu’ presto possibile”. 

 Infine, rispondendo a una domanda su Renzi: “I rapporti con Renzi saranno i rapporti con il capo di un partito con cui abbiamo intenzione di dialogare, saranno improntati alla massima correttezza da parte mia”. “Renzi non fa parte del Pd, quindi non ha peso rispetto al Pd”. E i ‘renziani’ del Pd? “In questi giorni ho parlato con tanti, con tante persone che sono democratiche e credo che queste categorie appartengono al passato”, aggiunge. 

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