Installazione della fibra ottica e Linee guida AGCOM: chi tutela i condòmini?

Nelle Linee Guida si scorgono interpretazioni e attuazioni “al limite” soprattutto laddove non vi sia già un impianto condominiale

Noi e il Condominio

Di

di Francesca Resta

(FONTE: www.condominiocaffe.it)

Nei giorni scorsi l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha varato le Linee Guida in materia di accesso ai condomini per la realizzazione di reti in fibra ottica.

La “rivoluzione tecnologia” è stata già oggetto, nel corso degli anni, di numerosi interventi normativi (decreto legislativo n. 259/2003, il decreto legge n. 112/2008 convertito nella legge n. 133/2008 e il decreto legislativo n. 33/2016), l’emanazione delle linee guida rappresenta di certo un momento importante per fare un po’ il punto della situazione.

Si può però sottolineare che lo scopo dichiarato di tutti i provvedimenti normativi, è il raggiungimento degli obbiettivi indicati dalla Commissione Europea, ovvero entro il 2025, “l’accesso per tutte le famiglie europee, nelle aree rurali ed in quelle urbane, ad una connettività internet che offra un downlink di almeno 100 Mbps, potenziabile a velocità Gigabit”.

In questa ottica di chiaro favore verso le nuove tecnologie, si innestano le linee guida, che rimarcano, l’importanza, anche all’interno dei condomini, del diritto d’accesso e fruizione alla fibra, fruizione che alla luce del momento storico che stiamo vivendo diventa ancora più importante garantire (Dad e smart working solo per citare un paio di esempi).

Pur dunque nel riconoscimento di tale importanza, non può però negarsi che le norme contenute nelle linee guida (e prima ancora nei provvedimenti legislativi) contengono alcune criticità, soprattutto laddove comprimono l’assolutezza del diritto di proprietà ed esautorano l’assemblea condominiale a favore dell’installazione dei cavi di fibra.

La norma che viene in rilievo è l’art. 2, già il decreto legislativo n. 33 del 2016 aveva infatti stabilito che né il proprietario né il condòmino possono opporsi all’appoggio di antenne, di sostegni, nonché al passaggio di condutture, fili o qualsiasi altro impianto, nell’immobile di sua proprietà.

Si pensava che tale norma, oggetto di numerosi rilievi critici, potesse essere modificata nel tempo oppure interpretata in senso conforme alla tutela del diritto di proprietà, invece l’art. 2 delle linee guida riconferma l’impianto del decreto fibra e prevede che per poter raggiungere la terminazione di rete del cliente, sono possibili diverse tipologie di intervento nella proprietà privata con passaggio e appoggio di fili, cavi, tubature, elementi di rete, supporti. In caso non sia già presente un impianto in fibra ottica nell’edificio, agli interventi fatti nelle aree esterne all’immobile si aggiunge la necessità di accesso alle parti comuni dell’edificio e all’infrastruttura fisica per il passaggio dei cavi in fibra ottica nella colonna montante e negli sbracci orizzontali. E conclude aggiungendo che, in base alla normativa vigente, non è necessario convocare l’assemblea per stabilire l’inizio dei lavori di cablatura.

Sebbene le norme successive (artt. 3,4,5) abbiano come scopo fornire alcune indicazioni agli operatori per il corretto svolgimento delle attività di sviluppo della rete e per le condotte da tenere per facilitare l’interazione tra operatore/proprietario/condominio, tuttavia non può non notarsi come questa norma potrebbe essere suscettibile di interpretazioni e attuazioni “al limite” soprattutto laddove non vi sia già un impianto condominiale.

Chi infatti vigilerebbe sulla corretta esecuzione dei lavori, chi in caso di contrasto tra tecnici avrebbe l’ultima parola in merito al come e al dove del passaggio di fili e antenne, chi stabilirebbe tempi e modalità in caso di situazioni particolari dei privati nei cui immobili dovrebbero passare i fili o del condominio in generale?

Le associazioni di categoria si stanno già muovendo sul punto e sebbene Giacomo Lasorella (Presidente AgCom) abbia dichiarato che la delibera “è un contributo importante per dare chiarezza interpretativa e certezze di comportamento ai cittadini, ai condomini e alle aziende al fine di favorire la massima connettività veloce ed efficiente”, non può non notarsi come potrebbero esserci diritti da tutelare parimenti importanti rispetto all’accesso alla fibra e tuttavia in contrasto tra loro.

Le linee guida saranno oggetto di consultazione pubblica e solo dopo l’analisi di operatori e cittadini potrà entrare in vigore, non resta quindi che attendere.

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