AstraZeneca nel rapporto pandemia/comunicazione

Ambiente, Natura & Salute

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Di Erasmo Venosi

Un criterio utile è quello di seguire scienziati poco invitati sulle reti Rai e Mediaset. A memoria su Rai 1 i soliti invitati sono quelli promossi nel comitato tecnico scientifico, CTS o in AIFA e firmatari a giugno del virus “morto”.

Una recente ricerca condotta da Technoscientific Issues in the Public Sphere ha analizzato il rapporto pandemia/comunicazione della scienza su 8 principali quotidiani italiani.

Nelle prime posizioni Ricciardi eliminato dai media da quando è nato il governo Draghi poi Brusaferro, Fauci, Crisanti, Galli , Rezza , Pregliasco, Capua e altri. Non mi sembra che Crisanti sia mai comparso sulla trasmissione della “terza aula parlamentare “su Rai 1 come anche la Professoressa Viola, immunologa dell’università di Padova e direttrice scientifica dell’Istituto di ricerca pediatrica Fondazione Città della Speranza. La presenza della Viola è settimanale nel programma di Gramellini sulla terza rete Rai. Quest’ultima a mia memoria è stata l’unica scienziata a criticare sul piano scientifico il vaccino AstraZeneca.

Intanto ricordiamo che a settembre AstraZeneca sospese temporaneamente la fase 3 del vaccino per analizzare i dati relativi alla sicurezza per aver riscontrato effetti collaterali inattesi durante la sperimentazione. La Prof Viola dichiarò che AstraZeneca aveva avuto dei problemi nei trial clinici a causa della dose sbagliata. Dichiarava che: “La mezza dose ha funzionato meglio della dose intera, ma questo non è stato voluto, è stato un errore. Inoltre alcuni partecipanti hanno ricevuto l’iniezione dopo 4 settimane, come doveva essere, mentre altri dopo 9 settimane. C’è una differenza nel protocollo e i risultati non sono confrontabili. È molto probabile che AstraZeneca debba ripetere il trial clinico”.

Un vaccino valutato con efficacia del 60% anche se studi successivi avevano verificato che modificando il protocollo di somministrazione (due dosi a distanza di 12 settimane l’una dall’altra) la protezione poteva arrivare anche all’80%. L’Agenzia   europea per i medicinali ha affermato che esiste un legame tra il vaccino Covid-19 di AstraZeneca e gli eventi di coagulazione “molto rari” ma pericolosi segnalati in diversi paesi in cui è stato utilizzato il vaccino.

Alcuni paesi europei che avevano già autorizzato il vaccino ne hanno limitato l’uso alle popolazioni più anziane nel tentativo di ridurre al minimo il rischio di eventi di coagulazione.

Mercoledì, i regolatori del Regno Unito hanno detto che raccomanderà alle persone sotto i 30 anni di ricevere altri vaccini. La maggior parte dei casi di coaguli di sangue si sono verificati in persone di età inferiore ai 60 anni. I disturbi causati da coaguli di sangue, tra cui infarti, trombosi venosa e ictus, sono comuni. Ma i tipi di coaguli che possono essere collegati al vaccino AstraZeneca sono estremamente rari. Sono stati contrassegnati da bassi livelli di piastrine – i frammenti delle cellule del sangue che normalmente causano la coagulazione. Il comitato per la sicurezza europea (EMA) ha esaminato 62 casi di trombosi venosa cerebrale del seno e 24 altri casi di trombosi diversa. Diciotto di questi sono stati mortali. EMA parla di 1 su 100 mila. I primi casi di coagulazione nelle persone che erano state vaccinate sono stati segnalati per la prima volta alla fine di febbraio. Da allora, un piccolo, ma crescente numero di persone precedentemente sane, spesso donne sui 30 e i 40 anni, hanno sviluppato insoliti problemi di coagulazione entro pochi giorni dalla vaccinazione con il vaccino AstraZenecaInizio moduloFine moduloI primi casi di coagulazione nelle persone che erano state vaccinate sono stati segnalati per la prima volta alla fine di febbraio.

Da allora, un piccolo ma crescente numero di persone precedentemente sane, spesso donne sui 30 e i 40 anni, hanno sviluppato insoliti problemi di coagulazione entro pochi giorni dalla vaccinazione con il vaccino AstraZeneca. Gli  eventi che sembravano legati al vaccino AstraZeneca, le persone svilupparono sia un gran numero di coaguli che un basso numero di piastrine – una combinazione insolita. La reazione è stata soprannominata trombocitopenia immunitaria protrombotica indotta da vaccino da Andreas Greinacher dell’Università di Greifswald, un esperto tedesco di coagulazione (ne abbiamo parlato in un precedente articolo).

l’Unione europea ha acquistato 400 milioni di dosi del vaccino e gli Stati Uniti 300 milioni di dosi. Fauci ha recentemente dichiarato che gli Stati Uniti potrebbero non aver bisogno del vaccino. E’ stato il problema della coagulazione a far diplomaticamente affermare a Fauci che di fatto non useranno AstraZeneca? AstraZeneca non ha ancora chiesto alla Food and Drug Administration l’autorizzazione all’uso di emergenza che sarebbe necessaria per distribuire il vaccino negli Stati Uniti, nonostante il fatto che siano passate quasi due settimane da quando la società ha annunciato i risultati dello studio statunitense. Nazioni come Danimarca, Finlandia, Norvegia e Olanda, non hanno ancora revocato la sospensione del vaccino. La Germania ha introdotto limitazioni sull’uso. Nel Regno Unito i casi di trombosi rare sono stati 76 con 19 morti su 20 milioni di vaccinati.

Un rischio di 3,8 su un milione di vaccinati. Smentito l’1 su un milione di EMA!

Erasmo Venosi – già professore associato Uni Sapienza, astrofisico

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