Il Parco Metropolitano delle Colline di Napoli si estende nella parte nord-occidentale della città, per 2215 ettari.
L’ambito della Selva di Chiaiano si estende per circa 540 ettari.
In questa zona sono concentrate numerose cave di tufo giallo, materiale estratto dall’inizio degli anni ‘70 fino a circa 10 anni fa.
La cava del poligono, dove oggi sorge la ormai ex discarica di Napoli, era un poligono di tiro per i marines.
Terminata l’attività estrattiva, le cave devono essere oggetto di ripristino ambientale e invece sono state utilizzate come discariche abusive. E’ stata la camorra? Probabile, ma a differenza di Giugliano, non ne abbiamo la certezza. Certo è che la buonanima del Prof. Ortolani lanciò l’allarme segnalando la “scomparsa” di una cava per i continui sversamenti e anche livelli di uranio, seppur nei limiti di legge, preoccupanti.
L’azione da intraprendere, certamente costosa e lunga, è la seguente: caratterizzazione ambientale per capire quale tipologia di rifiuti sono stati smaltiti illegalmente e provvedere alla bonifica. Successivamente le cave devono essere “fatte vivere”, realizzando, ad esempio, un impianto fotovoltaico, laghi artificiali, percorsi panoramici, strutture di ristorazione, campi da calcetto, parchi per bambini e animali, attività agricole gestite da ragazzi diversamente abili ecc.
Nel 2009 furono stanziati, per tale opera di riqualificazione, 35 milioni di euro: in parte dalla Regione Campania con i Fondi per le Aree Sottosviluppate (FAS) e in parte dal Programma Operativo Regionale. La politica cosa intende fare?
Adriano Pistilli