Sciolto il comune di Foggia per infiltrazioni mafiose: il comunicato di Avviso Pubblico

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La decisione del Consiglio dei ministri di affidare l’amministrazione del comune di Foggia ad una commissione straordinaria per infiltrazioni mafiose – seduta n.32 del 5 agosto 2021 – rivela un quadro inquietante nelle relazioni tra politica, amministrazione e criminalità organizzata. La decisione arriva al termine del lavoro di indagine svolto dalla commissione di accesso agli atti inviata dal Viminale a Foggia il 9 marzo scorso, che svela «concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti tra gli amministratori locali e la criminalità organizzata».

La città di Foggia è il secondo capoluogo di provincia sciolto per mafia dopo Reggio Calabria e quinto comune della zona, dopo Monte Sant’Angelo, Mattinata, Manfredonia, Cerignola. «La presenza dei clan nell’amministrazione di Foggia tratteggiano un’altra pagina buia per questo territorio – dichiara Pierpaolo D’Arienzo, sindaco di Monte Sant’Angelo e coordinatore regionale di Avviso Pubblico -. La mafia ha letteralmente logorato questo territorio, le sue aziende, il suo sviluppo e continua a farlo. Ma noi non possiamo più permetterlo».

Quanto sia allarmante la presenza delle famiglie di mafia lo rivela la commissione di accesso atti, che il 29 luglio ha consegnato una durissima relazione al prefetto di Foggia, Carmine Esposito. Rapporto poi inviato al ministero dell’Interno e sul quale si basa la decisione di sciogliere immediatamente il Comune. Secondo quanto riportato nella relazione, esisteva da tempo una preoccupante pressione criminale sul Comune e dal 2014 erano stati denunciati atti intimidatori nei confronti di alcuni consiglieri comunali.

Da più parti arriva l’auspicio di un rapido cambio di rotta che riscatti il territorio dal giogo pesantissimo dei clan. «Foggia ha la possibilità, in questo momento così oscuro – dichiara Michele Abbaticchiosindaco di Bitonto e vicepresidente di Avviso Pubblico – di ricominciare da una politica di servizio all’etica ed alla crescita collettiva basata sull’economia libera dalle scorie mafiose. Non è una sfida fondamentale per la sola città, ma per l’intero tessuto regionale».

«Il dialogo e il confronto tra le forze sane è fondamentale – gli fa eco Pierpaolo D’Arienzo -. Oggi più che mai è necessario avvicinare alla politica i cittadini per bene che possano occuparsi del Bene comune. Foggia – insiste – non abbia paura di parlare di mafia perché è solo riconoscendo il male che lo si può curare».

Avviso Pubblico è al fianco delle forze sane per iniziare un percorso di condivisione e collaborazione e fa i suoi migliori auguri al prefetto a riposo Marilisa Magno, al viceprefetto Rachele Grandolfo e al dirigente Sebastiano Giangrande per il delicato lavoro di amministrazione straordinaria che li attende nei prossimi mesi, che saranno fondamentali per ricostruire il tessuto del Comune e per garantire una corretta e trasparente gestione della cosa pubblica. 

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