Incuria e degrado in piazza Ghiaia a Parma.

Emilia Romagna

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Gentile Direttore, chiedo spazio sul suo giornale, poiché voglio far presente lo stato d’incuria e il degrado in cui versa il sito archeologico del ponte romano, visibile nel sottopasso di strada Mazzini a Parma, a fianco di piazza Ghiaia.

Il sito è meta sia di turisti che arrivano da fuori provincia, sia da coloro che, come me residenti nel territorio, lo hanno voluto visitare a più riprese, per riscoprire la storia della città durante i secoli. Domenica 28 novembre, infatti, con la famiglia e un nutrito gruppi di visitatori venuti da altri province, ho rivissuto piacevolmente l’intera storia di Parma, grazie anche alla valida guida turistica che ci ha accompagnato.

L’archeologo-guida, con dovizia di particolari, ha esordito cominciando dai Galli, proseguendo con i Romani, il Medioevo per  trattare infine dei giorni nostri.

Il percorso programmato, conclusosi all’interno dell’antico monastero di san Paolo in via Melloni, è stato inficiato da alcune criticità, segno della disattenzione delle istituzioni deputate al decoro dei preziosi luoghi visitati.

L’interno dell’ascensore che porta da via Mazzini in piazza Ghiaia si presta ai bisogni corporali di chi incivilmente lo ha utilizzato in tal modo. Riguardo, poi, alle bacheche/pannelli che contengono i reperti storici degli scavi e restauri di piazza Ghiaia, gli stessi sono impolverati. Non mancano le ragnatele che pendono dalle volte, a testimonianza dell’abbandono di ciò che, al contrario, andrebbe fortemente valorizzato. Un capitello storico, posto nelle adiacenze di una delle uscite del sottopasso, è ricoperto di frammenti di vetro, bottiglie e rifiuti di vario genere.

Nonostante fosse domenica, nonostante la presenza di numerosi banchi natalizi di commercianti/ambulanti, le attività commerciali aperte e una buona affluenza di gente che passeggiava, nessuna pattuglia delle forze di polizia era presente a sorvegliare l’area di mercato. Amministrazione comunale, Università (nel sottopasso vi è un hub universitario) e Uffici preposti alla conservazione dei beni culturali non facciano ridiventare il sottopasso e l’intera porzione interessata un luogo poco raccomandabile, costringendo i cittadini ad evitare il passaggio. Le ripercussioni sulle attività che si affacciano lungo il percorso ne risentirebbero.

Parma è bella. Lo sarebbe ancora di più con una cura maggiore.

Pilastro di Langhirano, 29.11.2021

Matteo Impagnatiello

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