“Mai più bambini in carcere”. Ministro Giustizia Cartabia firma la Carta per i diritti dei figli dei detenuti

Fisco, Giustizia & Previdenza

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“La nostra meta è “mai più bambini in carcere”. Tutti i bambini, anche se con genitori detenuti, hanno diritto all’infanzia”. Lo ha detto il  Ministro della Giustizia, Marta Cartabia, commentando la firma della Carta per i diritti dei figli dei detenuti.

Il protocollo d’intesa tra il Ministero della Giustizia, l’Agia e Bambinisenzasbarre Onlus è stato firmato dalla Ministra Marta Cartabia, dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti e dalla presidente dell’associazione Lia Sacerdote, nella sede del Dicastero di via Arenula.-

“Anche con questa Carta, lavoriamo perché i bambini – innocenti per definizione – non paghino le pene inflitte alle madri. Contemporaneamente- ha aggiunto- lavoriamo perché si riduca il più possibile quella “distanza dagli affetti” provocata dalla detenzione. Tutti i figli hanno il diritto di conservare un rapporto costante con i genitori, anche se reclusi. Assicurare la continuità dei legami familiari incide inoltre positivamente sul detenuto, nella prospettiva costituzionale della pena volta alla rieducazione. Lavoriamo per carceri, che aiutino a dare una seconda occasione”. 

La “Carta”, prima nel suo genere in Italia e in Europa, riconosce il diritto dei minorenni alla continuità del legame affettivo con i genitori detenuti e mira a sostenerne il diritto alla genitorialità. Il protocollo prevede che le autorità giudiziarie siano sensibilizzate e invitate ad una serie di azioni a tutela dei diritti dei figli minorenni di persone detenute.- Advertisement –

Solo nel 2021, fino al 30 novembre, sono stati 280.675 i colloqui tra detenuti e almeno un familiare minorenne. Con l’accordo si intendono promuovere iniziative in materia di custodia cautelare, di luoghi di detenzione, di spazi bambini nelle sale d’attesa e di colloquio, di visite in giorni compatibili con la frequenza scolastica, di videochiamate, di formazione del personale carcerario che entra in contatto con i piccini, di informazioni, assistenza e supporto alla genitorialità. Prevista anche una raccolta dati e un monitoraggio sull’attuazione del protocollo.-

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