Ucraina: siamo all’anno zero per un mondo più giusto, più equo, più solidale

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Ucraina – Il rischio nucleare che credevamo seppellito nel secolo breve riappare in tutta la sua pericolosità.

La domanda è quanti armi nucleari possiede la Russia?

I dati sono ricavati dalla ricerca fatta dal direttore del Nuclear Information Project e, pubblicata sul Bollettino degli Scienziati Atomici.

L’arsenale nucleare russo comprende circa 4.477 testate nucleari. assegnate ai lanciatori strategici a lungo raggio e forze nucleari tattiche a corto raggio.

Delle testate nucleari, circa 1.588 sono testate strategiche, 812 sono collocate su missili balistici terrestri, e 576 su missili balistici lanciati da sottomarini e circa 200 trasportate da bombardieri pesanti.

Un migliaio di testate strategiche sono in deposito, insieme a circa 2000 testate non strategiche

Oltre alle scorte militari, per le forze operative, un gran numero di testate collocate “fuori uso” ma ancora in gran parte intatte attendono lo smantellamento, portando il totale a circa 5.977 testate.

L’unico dato positivo, per quanto possa contare, è la proroga fino al 2026 del Trattato New Start che, limita le forze nucleari strategiche di Russia e Stati Uniti.

Un Trattato che l’amministrazione Trump ha sempre considerato un pessimo accordo, “un affare profondamente viziato, negoziato sotto l’amministrazione Obama-Biden”.

Un elemento fondamentale del Trattato è la possibilità di garantire che, sia USA sia Russia possono verificare che la controparte si comporti in modo conforme al trattato.

Il trattato richiede lo scambio di dati su numeri, tipi e posizioni degli elementi limitati dal trattato.

L’ostilità di Trump verso il Trattato nasceva da considerazioni sull’esclusione di armi nucleari importanti dal Trattato.

Armi nucleari non strategiche (gittata inferiore a 5500 Km) sono fuori dal Trattato

Numericamente la Russia possiede 2000 testate di questo tipo e gli USA circa 500. Bisogna poi considerare che, i russi hanno sviluppato in questi anni nuovi vettori nucleari.

Un nuovo missile balistico intercontinentale (ICBM; Intercontinental Ballistic Missile) denominato SARMAT che ha un’autonomia di oltre dieci mila km, trasporta 10 testate pesanti e raggiunge una velocità di volo di 25.000 chilometri l’ora.

Ha sviluppato un veicolo ipersonico (vuol dire che viaggia a una velocità tra 5000 e 25 mila chilometri l’ora e altezze variabili, tra 10 e 100 chilometri) intercontinentale denominato Vanguard.

La Russia ha anche sviluppato un missile cruise (missile che vola a bassa quota e rasente il terreno) che, si muove con un motore nucleare e un sottomarino autonomo nucleare (Poseidon).

Mosca ha giustificato queste nuove armi con l’esigenza di penetrare lo scudo missilistico USA.

A questo comportamento russo, a onore del vero, corrisponde la militarizzazione dello spazio da parte USA e ha portato alla denuncia e ritiro degli americani dal Trattati INF (Intermediate Nuclear Forces)-

Questo trattato proibiva di fare test e possedere missili balistici e cruise a terra con capacità di lancio fra 500 e 5500 km.

Argomento usato dagli USA durante l’amministrazione Trump anche per ritiro dal Trattato Open Spikes che prevedeva la possibilità di compiere voli di osservazione per verificare eventuali attività militari concorrendo alla stabilità strategica.

 I sottoscrittori del Trattato consentivano il sorvolo del proprio territorio

Nell’ultimo decennio si è notevolmente deteriorata la sicurezza globale. Dopo la fine della guerra fredda la spesa militare globale non è mai stata così alta: oltre 1.700 miliardi di dollari.

Il conflitto in Ucraina sta dimostrando che siamo all’anno zero per la costruzione di un ordine internazionale più giusto, più equo, più solidale.

Erasmo Venosi

Redazione Corriere Nazionale

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

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