Bari: a Catanzaro si parrà la tua nobilitate

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Scrivi Catanzaro e il pensiero va a tante gare giocate al “Ceravolo”, una volta chiamato “Stadio Militare”, ma anche ad un celebre spareggio sul neutro di Napoli per la promozione in serie A dove un gol di Mammì (buonanima) con il braccio condannò il Bari ad un altro anno di B.

E già perché in terra calabrese il Bari, negli ultimi due anni, ha calcato il terreno catanzarese per due volte consecutive proprio nel mese di marzo. Il primo anno quando il Bari impattò sull’1-1, gara che dette l’inizio all’angoscioso lockdown il cui campionato terminò con la bruciante sconfitta della finale di Reggio Emilia. Lo scorso anno, sempre di marzo, coincise con una cocente sconfitta per 2-0. A doverla dire tutta, però, c’è da aggiungere che altre due volte il Bari ha giocato in Calabria nel mese di marzo pareggiandole entrambe. Insomma, si può dire che marzo è il mese del Bari che incontra il Catanzaro.

Ma quella di domani non sarà una gara qualsiasi, no, sebbene Mignani, come diplomazia vuole, cerca di gettare acqua sul fuoco cercando l’equilibrio pre-gara, perché per gli addetti ai lavori sarà la “partita”, ovvero quella che potrebbe coincide con la messa di un piede, da parte del Bari, in serie B o quella del possibile riapertura del campionato.

Naturalmente anche a Catanzaro, da buoni provinciali, hanno indetto la solita “giornata”, stavolta giallorossa, perché proprio non possono fare a meno di caricare l’ambiente ogni volta che si incontra il Bari. Lo facevano, lo fanno e lo faranno sempre. Evidentemente il Bari suscita sudditanza sociologica. Del resto similes cum similibus congregantur.

Insomma, domani ci vorrà concentrazione massima, attenzioni, ci vorranno calma, pazienza e intelligenza per cercare di non uscire sconfitti, e il Bari intravisto nelle ultime due uscite, lascia buone prospettive. Certo il Catanzaro non è la Virtus Francavilla e nemmeno il Foggia, per giunta giocano in casa propria, e le loro motivazioni riteniamo che superino di gran lunga quelle baresi perché da quelle parti, parafrasando Garibaldi, o si fa Catanzaro o si muore.

Il Bari dovrà essere bravo a mostrare i muscoli, a giocare da squadra esaltando tutte le qualità dei singoli che spesso e volentieri hanno fatto la differenza e che tante volte hanno ribaltato risultati fino a quel momento in bilico. Ricordiamo anche i cambi di Mignani quasi sempre decisivi nell’economia del risultato.

Stando a quanto intravisto fino adesso la gara potrebbe avere una svolta negli ultimi quindici-venti minuti quando Mignani, con ogni probabilità, manderà in campo i cinque panchinari sperando, ovviamente, che il risultato sia, nel frattempo, a favore del Bari, ma sarà davvero dura stavolta. Le qualità di fare il risultato il Bari ce le ha tutte, la squadra è padrona del suo destino e deve quanto meno evitare la sconfitta così da mantenere inalterate le distanze dai calabresi. E allora possiamo concludere parafrasando, stavolta, Dante che “A Catanzaro si parrà la tua nobilitate”.

Massimo Longo

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