A febbraio il dato era al 5,9%. Considerando le principali componenti dell’inflazione nell’area dell’euro, l’energia dovrebbe avere il tasso annuo più elevato seguita da cibo, alcol e tabacco
AGI – Vola al 7,5% l’annua dell’eurozona a marzo. È quanto risulta dalla stima flash dell’Eurostat. A febbraio il dato era al 5,9%. Considerando le principali componenti dell’ uscite nell’area dell’euro, l’energia dovrebbe avere il tasso annuo più elevato a marzo (44,7%, rispetto al 32,0% di febbraio), seguita da cibo, alcol e tabacco ( 5%, rispetto al 4,2% di febbraio), dei beni industriali non energetici (3,4%, contro il 3,1% di febbraio) e dei servizi (2,7%, contro il 2,5% di febbraio) ).
Il dato italiano
Il dato europeo segue quello pubblicato ieri dall’Istat per quanto riguarda l’Italia. Secondo le preliminari dell’Istituto questo mese l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dell’1,2% su base mensile e del 6,7% su base annua (da +5,7% del mese precedente). Un aumento che non si registrava dal 1991.
L’accelerazione dell’aumento dei prezzi’ su base tendenziale è dovuto ai beni anche mese prevalentemente ai consumi energetici (la cui passa da +459% di febbraio a +52,9%), in particolare a quelli della componente non regolamentata ( da +31,3% a +38,7%), e, in misura minore, ai prezzi dei beni alimentari, sia lavorati (da +3,1% a +4,0%) sia non lavorati (da +6, 9% a +8,0%) ea quelli dei Beni durevoli (da +1,2% a +1,9%); i prezzi dei beni energetici regolamentati ancora a essere quasi doppi di quelli registrati nello stesso mese dello scorso anno (+94,6%, come a febbraio).