Questa volta, nella sua illustrazione Igor Belansky evoca un presuntuoso che vuole tenere sempre banco con gli amici al bar ed avere ragione su tutto. Ma c’è chi, continuando a giocare a carte, lo ignora, come chi invece lo manda a spigolare, pensandolo un pallone gonfiato. Immaginiamo che costui potrebbe essere un grand’uomo, se tenesse la ogni tanto la bocca chiusa e non parlasse sempre di sé stesso. Alla fine, forse il nostro ci resta pure male, probabilmente soltanto non capisce come la gente possa giudicarlo.
Tra le chat sui social e le chiacchiere al bar ci sono similitudini: i ruoli dei personaggi, i contenuti e le dinamiche. La vera differenza tra i due tipi di conversazione risiede però nell’uso della tecnologia: nella vita reale una chiacchierata tra amici richiede la presenza fisica; mentre sui social network una chat viene svolta virtualmente, utilizzando dispositivi quali smartphone, tablet, laptop, ecc. …
E venendo al titolo, spesso sui social, i partecipanti alle chat si infervorano, scambiandosi lunghe serie di post offensivi, che degenerano se non intervengono gli amministratori. Ecco che cosa sono i “flames”, anche conosciuti come “battaglie su Internet” o “guerre infuocate”. Cercando di vincere contro il proprio “avversario”, ogni disputante può mostrare uno stile diverso nel farlo. Si creano polemiche che, attraversando i nuovi argomenti in discussione, possono generare divisioni in fazioni della stessa chat, talora con atteggiamenti manipolatori, di fastidio o emarginazione nei confronti di vittime del caso.
Non meno violente e articolate, sono talune liti di vecchia memoria fra avventori al bar, spesso un pochino alticci, con discussioni che, per futili motivi, possono originare accese contrapposizioni fra singoli o gruppi, con insulti, mani addosso o peggio, tanto da richiedere in casi estremi la forza pubblica.
Ma al contrario delle chat, dove quasi non esiste più il lato umano, dopo un alterco, quando la serata è quasi finita, siccome tutto può succedere per aver ecceduto nel bere, tornando stanchi dal lavoro o semplicemente volendo parlare più sciolti, possono poi venire le risate e i sorrisi, anche qualche lacrima. E tutti cantano insieme senza accorgersene; tornano tutti fratelli, anche se solo per un momento felice.