Nel Dl aiuti misure per 14 miliardi, ecco cosa prevede

Economia & Finanza

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In tutto 30 miliardi senza scostamento di bilancio. Tasse più leggere sulla benzina: prorogato il taglio delle accise, anche sul metano, all’8 luglio.

© MIGUEL MEDINA / AFP

AGI – Vale 14 miliardi di euro il Dl Aiuti approvato dal cdm per aiutare famiglie e imprese, con la tassa sugli extraprofitti delle aziende energetiche che sale dal 10 al 25% per finanziare un bonus da 200 euro per lavoratori e dipendenti con redditi fino a 35.000 euro. Un sotegno a 28 milioni di italiani, messi in difficoltà dalla corsa dei prezzi al consumo. Il taglio delle accise sui carburanti viene prorogato fino all’8 luglio e gli interventi contro il caro-bollette a tutela di 5,2 milioni di famiglie vengono estesi fino al terzo trimestre.

“C’è un clima di grande incertezza, ma il Governo è determinato e fa il possibile per dare un senso di vicinanza agli italiani. Il decreto legge aiuti difende il potere di acquisto delle famiglie, soprattutto le più deboli”, dice il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa. L’impegno del governo, sottolinea il premier, è “intenso, determinato e deciso” e l’esecutivo, assicura, è pronto a intervenire ancora se la congiuntura dovesse peggiorare. “Le decisioni di oggi rappresentano bene questa determinazione del governo. In qualche modo, è il senso del governo stesso”, rileva.

Dall’inizio della crisi energetica, Palazzo Chigi ha messo in campo 30 miliardi e lo ha fatto senza scostamenti di bilancio. Anche per i 14 miliardi di questa sera. Il pacchetto, spiega il ministro dell’Economia, Daniele Franco, prevede una prima parte da 8 miliardi di euro che sarà finanziata attraverso i margini previsti dal Def, con la differenza tra indebitamento netto tendenziale e obiettivo, e la rimodulazione del Fondo per la coesione e lo sviluppo.

Questi soldi serviranno per intervenire sull’energia, sui carburanti, sul rincaro dei prezzi per le opere pubbliche, oltre a coprire misure a favore di una serie di enti pubblici, per i profughi e per le imprese più colpite dalle conseguenze dalla guerra. Altri 6 miliardi verranno utilizzati invece per coprire il bonus da 200 euro, che, sostiene il responsabile del Mef, sarà pagato “non appena tecnicamente possibile”, presumibilmente tra giugno e luglio.

E i soldi che i datori di lavoro metteranno negli stipendi saranno rimborsati “al primo pagamento fiscale”, promette Draghi. In questo caso, spiega ancora Franco, i soldi necessari arriveranno attraverso “il proseguimento del prelievo straordinario sulle imprese produttrici, importatrici, rivenditrici di energia elettrica, gas e prodotti petroliferi per i quali si prevede un ulteriore prelievo del 15% sulla medesima base imponibile definita nel precedente intervento”.

Ma le misure del provvedimento non finiscono qui. Tra quelle più rilevanti, c’è l’estensione fino al 31 dicembre delle garanzie sui prestiti bancari alle Pmi e alle imprese maggiori attraverso la Sace. Il bonus sociale per le bollette di energia elettrica e gas diventa parzialmente ‘retroattivo’, con la possibilità di compensare quelle già pagate con quelle future.

Ci sono aiuti per gli affitti e per i trasporti pubblici. Viene prorogato dal 30 giugno al 30 settembre il termine per effettuare almeno il 30% dei lavori complessivi nelle villette unifamiliari ai fini dell’accesso al Superbonus 110%. Per ridurre ulteriormente la dipendenza energetica del paese, vengono velocizzate le procedure di autorizzazione per gli impianti di energia da fonti rinnovabili e le opere necessarie per i nuovi rigassificatori diventano “interventi di pubblica utilità, indifferibili e urgenti” per la cui realizzazione saranno nominati uno o più commissari straordinari di governo.

“Ad aprile il tasso inflazione è stato al 6,2%, in leggero calo rispetto a marzo ma ai livelli più alti degli ultimi 30 anni. Questa accelerazione dei prezzi dipende in grandissima parte dai prezzi dell’energia, questo significa che queste sono situazione temporanee e vanno affrontate con strumenti eccezionali altrimenti finiscono per indebolire l’economia, aumentare la povertà e creare condizioni permanenti di debolezza economica e povertà”, rileva Draghi. “Le ultime stime del pil prevedono di arrivare a livello pre-pandemico nel primo trimestre dell’anno prossimo. Speriamo prima”, conclude il premier.

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