Inizio sgombrando il campo da ogni dubbio: non riconoscere nel presidente ucraino una pericolosa retorica è pura miopia!

Politica

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Editoriale

Non dirlo per paura di andare contro la comunicazione imperante sarebbe vigliacco!

E noi vigliacchi non lo siamo mai stati, non abbiamo mai nascosto la testa sotto la sabbia e abbiamo detto sempre con fierezza la nostra anche se faceva storcere il naso a qualcuno .

È necessario aprire gli occhi perché è possibile essere dalla parte del popolo ucraino, riconoscere che sia in atto una feroce e criminale aggressione e poter comunque dire che il presidente ucraino sia ben altro rispetto al politico illuminato o all’eroe!

Condannare l’azione di Putin, condannare l’invasione dell’Ucraina e ritenere necessario fare tutto ciò che è possibile per salvaguardare, proteggere e accogliere i cittadini ucraini non ha niente a che vedere con l’osservazione e il riconoscimento di un atteggiamento populista e nazionalista del loro presidente.

Ma vediamo nel dettaglio tutte le ‘falle’ della sua politica nazionalista

Non tutti sanno che Zelensky sta costringendo la popolazione maschile (dai 18 ai 60 anni) a rimanere in Ucraina, mentre crescono i casi di disertori e renitenti alla leva che rischiano la vita pur di abbandonare l’Ucraina. Zelensky punta alla retorica militare: “Stiamo dimostrando di saper combattere” (Rainews 20/3/2022). Ma la superiorità militare dei russi è schiacciante. Zelensky, nel mentre invita i volontari da tutto il mondo a combattere per la “giusta causa”, dall’altra non lascia liberi di andare via coloro che in questa “giusta causa” non credono e cercano di mettersi in salvo.

È notizia recente che Zelensky ha messo fuorilegge in Ucraina i partiti considerati filo-russi, dando un serio colpo all’immagine “democratica” con cui l’Ucraina viene presentata, in opposizione all’autoritarismo di Putin. A ciò si aggiunge un controllo senza precedenti sui mezzi di informazione televisiva dell’Ucraina.

Non è per nulla chiaro quali siano le proposte che l’Ucraina porta al tavolo dei negoziati di pace. Putin è chiaro nel definire i suoi tre obiettivi: neutralità, Crimea e Donbass. Zelensky non si capisce cosa voglia e cosa non voglia. Va avanti a zig zag, sperando che i successi militari delle sue forze armate gli diano più potere negoziale. Successi che non arrivano: al contrario perde il controllo delle città strategiche come Mariupol e di larghe fette del territorio. Con il risultato quindi, fino a ora, di vedere indebolita la sua forza contrattuale. E’ un leader in crisi che punta stupidamente a dimostrare una superiorità militare inesistente, illudendo il popolo pur di farlo combattere fino al sacrificio estremo.

Zelensky antepone la questione dei confini ad ogni altra considerazione: l’Ucraina deve comprendere Donbass e Crimea. E questo deve essere perseguito con una strategia di sacrificio estremo per il fronte interno e di allargamento del conflitto con il coinvolgimento della Nato, sul fronte internazionale.

Questo nazionalismo di Zelensky lo rende diverso dall’immagine che da più parti viene proiettata sul leader ucraino, finalizzata a farlo somigliare a un comandante partigiano.

Il giorno in cui gli ucraini scopriranno di essere stati usati e abbandonati per far salire i profitti delle industrie belliche, comprenderanno anche che Zelensky è stata l’utile pedina per un’inutile strage.

La voce che li comanda è la voce del loro nemico!

Siamo di fronte a una guerra che va conclusa al più presto possibile anche perché in Italia le conseguenze sono gravissime :
– debito stratosferico
– nessuna autonomia di capacità energetica

Per non parlare della classe dirigente con bassissimo livello di responsabilità etica.

Sul fronte internazionale Zelensky ha già perso perché non ha incassato un consenso totale della Nato. Come si è visto, vi è stato un ripetuto “no” dell’Occidente all’allargamento del conflitto.

Sul fronte interno non ha grandi speranze di successo. La riconquista del Donbass e della Crimea (persi già militarmente nel 2014) sono una chimera a cui può credere solo un’opinione pubblica interna illusa da una forte ubriacatura nazionalista.

E la strategia comunicativa di Zelensky punta a rafforzare proprio quest’ultima.

Da fonti certe che vivono in Russia e confermate da fonti internazionale dicono la stessa cosa: allo stato attuale la situzione è questa:

85° giorno dell’operazione speciale della Russia in Ucraina.

▪️ 771 militanti si sono arresi da Azovstal in un giorno, in totale dal 16 maggio al 1730, ha riferito il Ministero della Difesa russo.

Il capo del DPR Pushilin ha affermato che più della metà delle forze di sicurezza ucraine ha già lasciato Azovstal.

▪️Le truppe missilistiche e l’artiglieria della Federazione Russa hanno distrutto 295 aree di concentrazione delle forze ucraine ▪️ I missili lanciati dall’aria hanno colpito 7 posti di comando, inclusi i posti di comando della 24a Brigata di fanteria motorizzata a Nikolaevka e la 104a Brigata Terodefense a Konstantinovka, nonché 11 magazzini di artiglieria vicino a Bakhmut, Konstantinovka, Ilyinka e Minkovka nella DPR

▪️ Le forze aerospaziali russe hanno distrutto una divisione dei sistemi di difesa aerea ucraini S-300 nella regione di Nikolaev e Buk-M1 vicino a Slavyanogorsk nella DPR

L’aereo ha colpito 2 posti di comando, 58 aree di concentrazione di manodopera e attrezzature militari

▪️ dall’inizio dell’operazione sono stati distrutti 172 aerei ucraini, 125 elicotteri, 942 droni, 313 sistemi missilistici antiaerei, 3158 carri armati e altri veicoli corazzati da combattimento, 395 installazioni MLRS, 1562 cannoni

▪️ Il Capo di Stato Maggiore Generale delle Forze Armate RF Gerasimov e il Presidente del Comitato dei Capi di Stato Maggiore delle Forze Armate statunitensi Milli hanno tenuto la prima conversazione telefonica dall’inizio dell’operazione speciale, hanno discusso una serie di questioni, tra cui la situazione in Ucraina

▪️ Peskov ha commentato il futuro dei territori ucraini controllati dalle truppe russe: nulla si può fare senza esprimere la volontà dei propri abitanti.

Il rappresentante permanente russo alle Nazioni Unite Nebenzya ha affermato che Mosca ha ragionevoli sospetti che il grano ucraino venga pompato nei granai dei paesi occidentali: questa è una punizione per le armi ricevute

▪️Il Senato degli Stati Uniti approva e manda Biden a firmare una legge sull’assistenza all’Ucraina da 40 miliardi di dollari.

La Turchia dopo aver bloccato la ratifica della adesione di Finlandia e Svezia alla Nnato, Erdogan, ha dato una grande lezione di patriottismo, a quei paesi passivi, che stanno letteralmente distruggendo le nostre economie

I️ media internazionali riportano che Erdogan ha definito “strategicamente importanti” i rapporti della Turchia con la Federazione Russa con ciò rifiutandosi di cessare le importazioni di gas naturale siberiano.

Il presidente turco, ha affermato che il volume delle importazioni di gas russo nel suo Paese è del 50%,ed è per questo, che non sogna neppure, di rifiutarne le sue forniture. E ha aggiunto che non intendeva scegliere tra Russia e Ucraina.

Seguirà quindi, la politica dell equilibrio, in pratica, seguirà di volta in volta gli interessi strategici del suo paese.

Insomma, una politica diametralmente opposta, a quella di Draghi e degli altri leader europei come Scholz e Macroni quali, come stella polare hanno il contenimento della Russia e di seguire le indicazioni di Washingtone e Londra.

Una differenza colossale che, permetterà ad Ankara di rimanere competitiva ed alle fasce a più basso reddito del popolo turco, di sopravvivere agevolmente il prossimo inverno.

Noi diciamo rispetto per l’Ucraina, rispetto per gli ucraini e rispetto anche per il mondo occidentale. Non vogliamo una guerra globale! Vogliamo la pace globale!

Antonio Peragine

direttore@corrierenazionale.net

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