Enza dai capelli rossi

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Di Daniela Piesco Co-Direttore Radici 

Ci sono dei momenti nella vita di ognuno di noi, quando trovare le parole per salutare
un grande amico, nel suo ultimo viaggio, diventa difficile.

Oggi è uno di quei momenti, perché non ci saranno mai parole giuste o sufficienti per
ricordare Enza .

Io e Enza Cappabianca ci siamo conosciute qualche anno fa presso la redazione del giornale on line il ‘Quaderno ‘. Io vi collaboravo già da qualche tempo perché stavo conducendo una inchiesta sul tema della immigrazione/integrazione portando avanti un ciclo di interviste che coinvolgevano personalità di spicco del mondo culturale politico e sociale.

Come è mia abitudine mi soffermavo sempre a leggere gli articoli dei colleghi che scrivevano sul giornale con il quale collaboravo e restai così colpita dagli articoli di Enza  che decisi di contattarla per complimentarmi con lei .

Non sapevo che fosse così giovane,all’epoca era minorenne.

È inutile dire che tra di noi nacque un’amicizia bellissima.

Successivamente lasciai la redazione del ‘Quaderno’ per fare nuove esperienze e approdai prima nella redazione di ‘Pensalibero’ diretto dall’illustre Nicola Cariglia ,dove restai per circa un anno, e poi nelle redazioni delle testate giornalistiche del direttore Antonio Peragine(Corriere Nazionale, Corriere di Puglia e Lucania,Radici e Stampa Parlamento) con le quali collaboro tutt’oggi .

Con Enza non avevo perso i contatti perché ci scrivevamo sempre e ci raccontavano tutto quello che stavamo facendo.

Fu in una di queste telefonate che Enza mi parlò del suo sogno di diventare giornalista..

Daniela aiutami perché qui ho avuto parecchie porte sbattute in faccia” furono le sue parole .

Come ” le dissi io “una penna fulgida e valente come la tua non è stata accolta con clamore?Non posso crederci

Enza aveva smesso di scrivere sul Quaderno non per sua volontà ma perché il giornale fu costretto a chiudere per motivi economici e pur avendo continuato ad inviare   il suo curriculum a varie realtà giornalistiche locali non era riuscita a trovare la sua dimensione.

Nel frattempo io dopo un duro lavoro presso la redazione di Radici riuscii a diventarne prima il Vice-direttore e poi il Co-Direttore.

Vieni a scrivere da me” ,le dissi, “e sarai accolta come meriti”

Enza quasi non riusciva a credeva a queste parole e iniziò a catapultarmi addosso tutto il suo entusiasmo ..

“.. oddio non posso credere che realizzerò il mio sogno di diventare giornalista, grazie Daniela!”

Dopo pochi giorni la feci contattare dal mio carissimo Direttore Antonio Peragine, uomo buono e  magnanime soprattutto con i giovani, perché dovevamo capire ,dopo un colloquio conoscitivo, in quale redazione inserirla (difatti le testate summenzionate si occupano di cronaca e politiche differenti,ad esempio il corriere di Puglia e Lucania va più sulla cronaca locale mentre Radici si occupa di tutt’altro, ossia di emigrazione italiana nel mondo ,Stampa Parlamento è prettamente un giornale di cronaca politica e infine il Corriere Nazionale ingloba un po’ tutte le notizie nazionali)

Enza era felicissima.

In pochissimo tempo creò rapporti di fiducia e stima con gli altri collaboratori di redazione e si distinse immediatamente ,nei suoi elaborati,il  genio intellettivo e la  lucidità di analisi tanto è vero che decidemmo di metterla come tutor del gruppo dei giovani che stava facendo tirocinio presso di noi .(A piè pagina metterò i link di alcuni  suoi articoli..)

La tua improvvisa scomparsa, lo sgomento prima e il dolore poi, mi ha
sopraffatto.

In questa mesta circostanza sarebbero molte le cose che avrei voluto ricordare di te: la tua
serietà e professionalità ed il tuo grande ed innegabile “sapere” nonostante la tua giovane età, così come la tua pacatezza o più semplicemente la bellezza dei tuoi brillanti ricci rossi , o  il tuo coraggio e la tua determinazione, il tuo entusiasmo e la tua forza, la tua grinta e la tua allegria, infine , ma non per importanza , la tua generosità e il tuo altruismo.

Nessuno avrebbe mai pensato insomma che saresti diventata un angelo prima di tutti noi e senza nessun preavviso.

Tutti ricordiamo quanto fosse bello il tuo sorriso e quanto rassicuranti fossero le tue parole; tutti ti abbiamo conosciuto come una grande amica, una ragazza senza malizia e con tanta voglia di costruirsi il suo futuro; tutti insomma sappiamo chi eri e chi saresti potuta diventare.

Ma i ricordi, sono l’arma più potente di tutte: nessuno è in grado di cancellarli e quelli più forti sopravvivono persino al tempo che fugge senza pensare alle vittime che miete.

I ricordi sono il ponte tra questa vita e l’eternità che ci aspetta tutti.

Questi ricordi sono il nostro bene più prezioso e anche se un giorno ci verrà voglia di abbracciarti e non potremo farlo ci tufferemo proprio in un ricordo, lo rivivremo assieme e allora sarà compiuto un piccolo grande miracolo.

Mi mancherai in tutti i modi in cui una persona può mancare e immagino che questo improvviso saluto è stato solo un arrivederci.

 

 

https://www.corrierepl.it/2021/02/25/innovazione-e-invenzione-ne-parliamo-con-i-co-founders-della-geolumen/

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