Intervista a Simona Bellone, Presidente di caARTEiv – Millesimo (SV)

Arte, Cultura & SocietàLiguria

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Gli artisti, che fanno leva sia sull’intelletto che sulle emozioni, rappresentano un motore privilegiato di trasformazione sociale. Sostenendo l’arte e la cultura, e in particolare lo sviluppo di un settore culturale indipendente, l’Associazione caARTEiv (*), di Millesimo (SV), punta a rafforzare la società civile, la coesione sociale, la libertà di espressione, dedicando particolare attenzione ai contesti comunitari della Val Bormida savonese. Nei suoi progetti tiene conto anche dell’impatto positivo del settore culturale e artistico sul turismo, sul mercato del lavoro e sull’economia. Simona Bellone (**), artista e Presidente dell’Associazione, ci concede un’intervista sul tema dell’arte nel sociale, con accenni ai nuovi fronti sui quali si gioca questa cruciale partita: sociatria e sociurgia.

1. D: Simona, secondo Lei, l’arte può rappresentare una cura dei mali di questo mondo corrotto?

R: Per creare arte occorre essere artisti dentro, ed ha doppia funzione: di liberazione e soddisfazione per chi la crea e di meraviglia ed ammirazione per chi la sa apprezzare. Per curare il mondo, dato che non siamo tutti artisti, oltre l’arte, ci sono anche lo sport in vari settori, la lettura, il collezionismo, la storia, la scienza, la geologia, e tante altre attività positive che possono curare il “male di vivere” dei giovani e degli adulti. Ognuno deve trovare la propria dimensione per realizzarsi e per essere parte positiva per curare i mali del mondo.
2. D: Interessante, ma la vera arte prevede un codice d’onore per il quale il messaggio sotteso alla propria opera vale per l’artista con lo stesso senso sacro della parola data?

R: Non tutta l’arte viene studiata con progetto studiato a tavolino, o creata per se stessi o su commissione ben definita, con finalità e simbologia precisi, quindi opera d’arte=ideologia artista. Molto spesso l’arte soprattutto astratta, si crea con ispirazione del momento (anche di notte) e solo in corso d’opera acquista un senso, ed a volte, è solo chi guarda che riesce a carpirne il valore espressivo, e a darne un significato scritto che può corrispondere o no al pensiero di chi l’ha creata.
3. D: Per scendere nel concreto, l’arte può rappresentare una risposta effettiva alle tante parole vuote di larga parte di intellettuali e politici?

R: L’arte in generale può riassumere in pochi tratti sintetici, o poche figure precise, od alcuni colori opportunamente miscelati, tutto un monologo che un attore od un politico può esternare in molteplici versi, molto spesso auto celebrativi, perdendo la finalità dei discorsi. Veda,ad esempio, queste mie riflessioni:

  • “Lasciate che l’arte degli artisti veri si compia libera e pura, e poi parlate pure, o voi che sapete solo guardare.” (10/9/2022).
  • “L’arte è un’anima paziente che nel pensiero gentile nasce nel cuore cresce e di meraviglia esplode agli occhi increduli del mondo.” (2001).

4. D: Facciamo ora fede agli interventi critici del sociologo dell’arte, Sergio Bevilacqua, e alle performances maestro dell’Informale, Ivan Cuvato, come pure ai casi, sulla scena ligure, dell’illustratore Igor Belansky,  del talentuoso pittore emergente Giovanni Gronchi Herrera, di due artiste come Gabriella Oliva e Barbara Brunetti, che  si collocano sul fronte dell’affermazione di un concetto, quale la sociatria (ossia «la cura della società»), attraverso cui l’arte può generare una via di verità, alimentando la mente, rieducare o, quantomeno, scongiurare la crescente e pericolosa carenza di pensiero, oltre che tendere ad avvicinare la persona alla virtù, sino a ritrovare in senso un più ampio un rispetto dell’umanità. Ebbene, attraverso un simile approccio, con il quale, più in generale, l’attenzione è posta verso l’apertura ad una visione culturale ampia, dove possibili intersezioni fra gli ambiti morale, artistico, economico, educativo, giuridico, religioso, se da una parte spronano l’individuo alla risoluzione del contrasto di turno, dall’altra schiudono un percorso di crescita…., quale pensa lei possa essere il rapporto tra sociatria ed arte?

R: L’arte se professata liberamente e non repressa (o per rifiuto personale o per imposizione altrui), può curare gli animi sensibili, sempre che questi abbiano un talento artistico. L’arte può curare gli artisti, lo sport gli sportivi, la musica i musicisti, la poesia i poeti,… e così via in base al proprio talento da coltivare. Ben vengano più artisti a creare più opere per abbellire il mondo, ma che non avvenga che chiunque senza talento, si metta ad improvvisare ingaggiato da un Mecenate divulgatore d’arte, per creare opere commerciali ad hoc. Purtroppo il mondo in tanti campi, come arte astratta o musica giovanile, promuove opere commerciali che fanno audience e creano denaro. Sono opere che non rispecchiano l’animo vero dell’artista, ma ciò che viene inculcato come piacere di massa dai mass-media, e sono però solo mirate ad accumulare denaro, soprattutto da li commissiona. Vedi anche il “falso d’autore”, che usa il talento di artisti già noti, per replicarlo a loop per facoltosi acquirenti, ignari della truffa. Questi casi soprattutto non curano il mondo, ma lo rovinano.
Il vero artista in ogni campo dovrebbe creare arte soprattutto a proprio istinto, e in modo marginale su commissione (ma sempre con proprio stile originale, non con quello altrui già collaudato).

5. D: Veniamo a qualche suo dato esistenziale. Nel suo agire artistico nella e per la comunità, pensa di trovare maggiore rispondenza sociale nel concetto di sociatria, cura, o in quello di sociurgia, opera? In altri termini, con una grossa semplificazione, c’è una mera esigenza di recupero di valori già esistenti o piuttosto quella di costruirne nuovi?

R: Nella società odierna l’arte in generale viene collocata purtroppo in basso, in una scala da 1 a 10 di valori primari basilari per l’essere umano, utili per vivere e sopravvivere in questa umanità che ha molto da rivalutare, recuperare e creare.
Partendo dalle materie studiate a scuola, (arte figurativa o astratta con varie tecniche, letteratura, musica,…) l’arte non viene mai abbastanza insegnata per dar modo ai talenti di imparare tecniche e progredire creando, per lasciare ai posteri virtuosa traccia della propria personalità.
Anche la società è improntata alla ricerca di un lavoro con guadagno facile per garantire uno status sociale di ammirazione con stabilità finanziaria con ogni comfort moderno, o alla costruzione di una carriera che dia sia remunerazione che potere, L’arte viene lasciata in una posizione marginale da coltivare come hobby, essendo inculcata come perdita di denaro, fin dagli insegnamenti in famiglia dei nostri avi, soprattutto in zone impervie come l’entroterra ligure che ha sempre lottato e faticato per emergere, più delle altre realtà territoriali limitrofe.
Ci vuole a monte una rivoluzione culturale, per far salire l’arte di qualche scalino nei valori della vita. Abbiam bisogno di cibo, acqua, lavoro, denaro, sani valori umanitari etici e morali,… ma anche di arte per curare la psiche umana, per insegnare la solidarietà, per esprimere valori positivi, per rendere più bella la nostra terra, per creare comunicazione fra i popoli, per lasciare ai posteri ogni virtù, anche della gente più povera, non solo di una classe sociale ricca privilegiata che in passato era la sola che poteva studiare e creare arte.
Attraverso i miei libri storici, riesco a far emergere le doti di tutti, anche della povera gente poco istruita, ma meritevole di un buon ricordo tangibile, oltre alle illustri personalità che si sono contraddistinte in vari campi lavorativi e sociali, perché appartenenti per fortuna ad alti ceti sociali.

6: D: La ringrazio infine per questa intervista, che certamente interesserà i lettori. Tuttavia, mi rendo conto di averla forse sfidata nel maneggiare concetti non ancora molto conosciuti che stanno prepotentemente entrando nel dibattito. Si è trovata in difficoltà.

R: Non si preoccupi. Assolutamente, no. La ragione è semplice: sono abituata dagli anni ‘80 a scrivere articoli di giornale (cartaceo ed on line) e dagli anni ‘90 a scrivere libri storici cartacei e digitali (ebook), quindi sono argomenti che affronto quotidianamente da circa 45 anni d’arte, che festeggio proprio quest’anno. Incominciai a destreggiarmi in poesia racconto pittura e scultura a circa 9 anni.

Note:

(*) Associazione caARTEiv : presentazione ed attività, v. sito ufficiale: http://www.caarteiv.it/

(**) Simona Bellone:  biografia ed opere, v. sito ufficiale: http://www.simonabellone.it

Simona Bellone e le sue opere

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