Colpaccio del Bari a Cagliari. Ancora una vittoria col suo frontman Cheddira

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Foto SSC Bari

Era il primo esame di maturità, il primo di una certa importanza e di prestigio perché, intanto, si giocava contro il Cagliari, una squadra, sulla carta, più dotata qualitativamente e tecnicamente del Bari, una squadra che lotterà per la promozione diretta, e poi perché si andava nella terra di Gigi Riva da neopromossa, ma si andava anche col bigliettino da visita di due vittorie consecutive in trasferta ed una prova convincente nella terza esterna a Parma, un’altra candidata alla promozione. Insomma, una gara di cartello dove il Bari sbarazzino senza pressioni particolari, era chiamato a far capire ai suoi tifosi di che pasta era fatto, ovvero se i punti ottenuti fino adesso erano da considerare farina del suo sacco, o se erano arrivati casualmente. Serviva anche una prestazione super col convincente atteggiamento visto fino adesso, una prestazione che arginasse la forza dei sardi magari proponendo quel gioco tanto apprezzato dall’ambiente barese. Ed è andata di lusso, pur non offrendo una prestazione super nelle occasioni da rete, ma è stato un messaggio ed una risposta chiari per tutti gli addetti ai lavori.

Il Bari sta facendo qualcosa di clamoroso, vittorie a Perugia, a Cosenza, oggi ha vinto a Cagliari con Cheddira, una bella realtà, ha vinto con una prova di maturità costringendo l’avversario all’equilibrio, giocando una gara molto attenta arretrando il baricentro del gioco, è vero, ma alla prima occasione utile ha colpito col suo “frontman” che appena tocca palla fa male. Il gol di oggi era dal coefficiente alto di difficoltà, un gol meraviglioso dove Cheddira elude l’avversario, stoppa di petto e allunga la gamba beffando il portiere. Un gol da categoria superiore. Ne sentiremo delle belle con la sua nazionale e, chissà, anche dal Qatar, del resto nel calcio ci sono anche le fiabe e quella di Cheddira è una di queste, e pazienza se il Bari dovrà fare a meno per qualche partita, il giocatore merita altri palcoscenici e tutti noi dobbiamo esserne fieri (fieri anche di Polito, si intende).

Una vittoria straordinaria al di sopra della più rosea immaginazione. Il Bari ha vinto a Cagliari mica in uno stadio qualsiasi, con un Maita strepitoso, davvero un grande giocatore con una enorme visione di gioco, al suo ennesimo assist vincente, con Di Cesare straordinario, Vicari determinante, ed i terzini capaci di arginare le punte sarde, poi un muro a centrocampo che ha ridotto al minimo le giocate del Cagliari, poi il solito sacrificio di Antenucci che in questa squadra fa ancora la differenza. Un atteggiamento prudente col Bari bravo a chiudere tutti gli spazi e non fa nulla che ha giocato da “anticalcio” così come, sprezzamente, ha detto Liverani che, evidentemente, di calcio capisce poco perché le gare, è abbastanza noto, si vincono anche con un tiro in porta e poi con una maiuscola prova negli altri reparti. Forse avrebbe fatto bene a vedere nel proprio orto e ciò che non sono stati capaci di fare i suoi giocatori e soprattutto farebbe bene a chiedersi il perché, i suoi, non hanno fatto nemmeno un tiro in porta. Forse anche quello dimostrato oggi dai suoi è stato l’anticalcio, solo che loro giocavano in casa e con il parco giocatori che aveva, ci si aspettava ben altra gara. Ma si a che la frustrazione porta a queste infelici dichiarazioni.

Un momento decisamente magico questo e forse anche fortunato con episodi favorevoli capitati in altre gare, oggi Pavoletti colpisce il palo all’ultimo minuto, Cheddira fa gol nell’unica occasione creata, Caprile compie miracoli ogni partita, e ci auguriamo che la fortuna accompagni il Bari fino alla fine. Rimane, tuttavia, incomprensibile il motivo dell’espulsione di Pucino, speriamo di saperne di più.

Il Bari è alla seconda gara che non subisce gol, sta dimostrando di aver aggiustato la fase difensiva, ha giocato dieci metri indietro rispetto ad altre gare ma ha lasciato le briciole al Cagliari, una tattica da grande squadra. Ha tirato una volta in porta ma il vero punto è che al Cagliari non gli si è data la possibilità di essere pericoloso se non col palo al 94′, troppo poco per una squadra dai giocatori da serie A, ed un motivo ci sarà, non si fa tirare in porta, casualmente, nemmeno una volta una corazzata in 100 minuti in casa sua. Qualche valore ci sarà pure.

Una vittoria da grande squadra, matura, che non ha mai abbassato la testa davanti al Cagliari e che ha colpito al momento giusto.

Ragazzi bravissimi che hanno decuplicato le forze giocando con 30 gradi a causa dei quali non era facile giocare, una gara di compattezza e gran sacrificio. Si sapeva che non ci sarebbero state grandi occasioni ed è stato bravo il Bari a sfruttarne l’unica.

Bisogna ancora crescere, occorre stare coi piedi ben piantati per terra, il Bari sta pian piano entrando nel campionato capendo quali sono le difficoltà. La strada intrapresa è quella giusta. Si è vinto a Cagliari, lo ripetiamo, non a Bolzano con tutto il rispetto per il Sudtirol. Tre punti preziosissimi per l’obiettivo principale che è sempre la salvezza, è bene ricordarlo sempre anche perché arriveranno momenti difficili e, dunque, è bene portare quanto più fieno in cascina.

Insomma, tornando ad inizio articolo, esame superato con un 30 e lode. Sotto ai prossimi.

Massimo Longo

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