di Stefania P. Nosnan
Con una scrittura scorrevole Eleonora D’Errico e Gabriele Ionfrida trasportano il lettore in un mondo fantastico dalle atmosfere stravaganti e curiose che invogliano i lettori, grandi e piccoli, a continuare la lettura. Le delicate illustrazioni aggiungono bellezza alla trama.
Conosciamo gli autori con questa intervista rilasciata al Corriere Nazionale.Net
Raccontateci La Spirale del Tempo.
La Spirale del Tempo è un romanzo di formazione, dedicato a lettori e sognatori di tutte le età. Protagonista è Lucas, un ragazzo superficiale, il cui padre è chiuso in una clinica psichiatrica, considerato pazzo perché affetto da allucinazioni e convinto di avere le gambe di legno.
Lucas sta trascorrendo la fine dell’estate a preparare l’esame di ammissione all’università, dopo settimane a fare bisbocce con gli amici, quando qualcuno torna a chiamarlo da un mondo che pensava solo immaginato: laddove un tempo splendevano stelle e la natura regnava incontaminata, dove tutto era illuminato dalla magia, qualcuno sta cercando di impossessarsi del tempo di tutti per portare avanti il suo diabolico piano. Per scoprire la verità Lucas dovrà trovare il coraggio di credere che quel mondo esiste, prima di partire alla volta della Spirale del Tempo. Un viaggio che lo cambierà per sempre, mostrando la verità sulla sua vita, la sua famiglia, i suoi amici e su sé stesso.
Com’è stato scrivere a quattro mani?
Un’esperienza nuova per entrambi, stimolante e arricchente, che ha permesso a entrambi di stimolare la rispettiva creatività, ma anche di contaminarci a vicenda. Affascinante e coinvolgente.
Parlateci delle illustrazioni.
Immerso nella storia Gabriele ha cercato di portare il lettore sull’isola insieme a noi che la stavamo creando. Ideato per un pubblico youg-adult lo stile è volutamente un po’ più serio e non cartoon o anime, per una connotazione più realistica, rafforzata dalla rappresentata dallo stile in bianco e nero, che secondo noi ha una maggiore impatto empatico ed emotivo. Lo studio dei personaggi nasce talvolta dalla prima idea del carattere, dell’età e del ruolo, talvolta da un sogno o dall’ ispirazione di persone “comuni”, nonché da elementi visivi che ci circondano.
Come nasce la figura di Lucas?
Lucas rappresenta tutti i ragazzi in cerca della loro identità, ma anche tutti noi adulti, quando ci sentiamo smarriti e non sappiamo quale sia la cosa giusta da fare o la strada corretta da percorrere. Nel corso della vita, spesso ci rendiamo conto che, trascinati dalla quotidianità o dalle pressioni del mondo che ci circonda, non stiamo facendo abbastanza per difendere i nostri sogni e quello che vogliamo davvero. Arriva il momento, allora, in cui quel mondo torna a chiamarci e a reclamare la nostra appartenenza.
Qual è il vostro rapporto con la scrittura e la fantasia?
Cerchiamo sempre di mantenere un rapporto stretto con la nostra immaginazione e la fantasia. Ci viene in realtà naturale, siamo spesso tra le nuvole o ci capita di immaginare personaggi e storie fantastiche. Entrambi lo facciamo da sempre, anche come luogo di rifugio e di evasione. Riportare tutto questo su carta stampata e renderlo in qualche modo “reale”, descritto a parole, direi che eleva il tutto creando una grande emozione e soddisfazione.
C’è stato un momento di difficoltà nella stesura del libro?
Assolutamente sì, più di uno. Confronti e vicoli ciechi nei percorsi ne abbiamo incontrati, ma anche questi erano parte del viaggio che stavamo percorrendo insieme. Per altro è stato un messaggio che abbiamo cercato di trasferire nella storia, che le difficoltà esistono solo per essere superate e per darci insegnamenti.
Il vostro prossimo progetto?
Abbiamo in mente il proseguo del secondo volume e lavoriamo a progetti individuali: Eleonora scriverà un nuovo romanzo tutto suo e Gabriele vorrebbe realizzare delle illustrazioni, sia per bambini che per i più grandi.
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