Una vita appassionante!

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Di

Dario Patruno

 Carmen Giussani il 18 ottobre alle 19:45 nella Parrocchia della Chiesa Santissima del Rosario (in San Francesco da Paola) in Piazza Garibaldi, 77 presenterà il volume “Il Gius Don Giussani una vita appassionante” edito da Baldini+Castoldi. 

Giornalista vicina per tutta la vita al Gius, del quale porta lo stesso cognome, nonché sua traduttrice in lingua spagnola, e corredato dalla bella prefazione di Davide Rondoni, questo libro raccoglie le testimonianze di quanti, dalla metà degli anni Cinquanta sino all’inizio del Duemila, hanno frequentato don Giussani, condividendo con lui parte del cammino.

Al Nord si ha il vezzo simpatico di mettere l’articolo davanti al nome lo caratterizza e lo personalizza. Chiamandolo con il diminutivo Gius i suoi figli spirituali lo rendevano “Unico” e irripetibile.

L’acume e la delicatezza, il temperamento che lo contraddistingueva a volte non facile, ma anche l’ironia e la giocosità, la capacità di leggere a fondo l’anima di chi gli stava davanti e di dare sempre il consiglio giusto sono solo alcune delle qualità che vengono riconosciute al punto sorgivo di Comunione e Liberazione. Se molto è stato detto e scritto riguardo alle sue opere e al suo pensiero, questo libro mira a colmare un vuoto, dal momento che del Gius restituisce non tanto l’immagine pubblica quanto la sua dimensione più intima, popolare, quotidiana. Il risultato è un ritratto vivido, persino sorprendente, di una delle personalità più importanti del Cattolicesimo contemporaneo: attraverso aneddoti di episodi apparentemente minimi e marginali, ma anche attraverso il ricordo di incontri in occasioni ufficiali, di conversazioni, di scambi, di piccoli gesti di cura e carità, emerge in queste pagine tutta l’umanità di don Giussani, la sua statura religiosa e morale, la sua carica prorompente e gioiosa.

Quello che è più importante è l’attualità del messaggio e nei filmati che la storia del Servo di Dio ci ha consegnato appare un uomo che conduceva i suoi incontri leggendo e sfogliando tra le sue mani la Bibbia, innamorato del testo sacro, unico testo di riferimento di un cristianesimo che vuole raccontare la storia di uomini e donne che hanno vissuto la loro umanità senza risparmiarsi e oggi continuano a vivere in questo  camminando accanto mai davanti agli altri, facendosi solo compagni di strada.

Il participio presente che caratterizza il titolo dell’opera rinvia ad una perenne passione e inquietudine che augurava al cristiano. Si commuoveva alla canzone di Vasco Rossi “Vita spericolata”.

Quindi fuori dagli schemi convenzionali rimane una figura fondamentale nel metodo di affrontare la vita e nel valorizzare la persona non per quello che fa ma per il suo portato di vita.

Dalla frequentazione che Don Giussani ebbe con Paolo VI, riferito nell’opera di Alberto Savorana, Vita di Don Giussani, Milano 2013, emerge un ritratto molto attuale “Non capisco le sue idee e i suoi metodi – disse l’Arcivescovo di Milano rivolgendosi a Giussani – ma vedo i frutti e le dico vada avanti così“. Un’altra frase significativa risale all’ultimo incontro fra don Giussani e Paolo VI, pronunciata vent’anni dopo, nel 1975, alla messa della domenica delle Palme, a conclusione di una giornata dedicata ai giovani, in presenza di 17mila “ciellini”: “Coraggio, coraggio – sono le parole di Paolo VI – lei e i suoi giovani, perché questa è la strada buona”.

Su questa strada ci sono risposte anche a devianze giovanili antiche e attuali che meritano risposte attraverso un metodo che può cambiare la vita delle persone coinvolte, educatori e discenti. Dipende da ognuno di noi.

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