Sono in arrivo i valutatori Unesco che dovranno decidere se la candidatura avanzata dal Parco dell’Alta Murgia, estesa ai Comuni di Acquaviva e di Laterza, potrà essere accettata.
Per l’occasione, ho scritto al presidente dell’Ente Parco Francesco Tarantini per ringraziarlo di aver portato a termine l’iter di inclusione del nostro Comune tra le aree contigue della Riserva nazionale. E ho illustrato tutti gli sforzi già compiuti dalla nostra città verso il conseguimento dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, che sarà il “lavoro” che ci aspetterà se la candidatura sarà accettata.
Dall’impianto di riuso delle acque reflue all’emporio della solidarietà, dall’agrichiosco agli interventi di riforestazione, dai progetti di agricoltura sociale e biologica sui beni confiscati alla convenzione con Plastic Free, sono numerosi i progetti che già ci vedono impegnati verso l’attuazione di quegli obiettivi.
La sfida del Geoparco, oltre a consentire di tutelare meglio e valorizzare il nostro suolo, le nostre grotte, la nostra falda – messa a dura prova dalla siccità e dai prelievi per uso agricolo – può farci compiere un salto di qualità verso una sostenibilità non solo ecologica ma anche sociale. Può aiutare tutti noi cittadini della Murgia a implementare le energie rinnovabili o ad attuare progetti di educazione alimentare, a contrastare la povertà e a raggiungere l’uguaglianza di genere, a migliorare la condizione degli anziani o a promuovere una “industrializzazione inclusiva e sostenibile”, caratterizzata dall’innovazione.
Dobbiamo dunque, prendere sul serio e alla lettera questi obiettivi, studiarli, parlarne nelle scuole, nelle piazze, nei consigli comunali, per cercare di capire come diventare realmente un Geoparco, indipendentemente da ciò che decideranno i valutatori dell’Unesco.
Davide Carlucci
Sindaco di Acquaviva delle Fonti
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