Dbrs conferma il rating dell’Italia: “Rischi bilanciati”

Economia & Finanza

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Il livello è confermato a BBB (high) con trend stabile grazie a diversificazione sul gas e “l’aspettativa che il nuovo governo non si discosti in modo significativo da un orientamento fiscale prudente”

di Giorgia Ariosto

© Agf –

 

AGI – L’agenzia Dbrs ha confermato il rating di lungo termine dell’Italia a BBB (high) con outlook stabile.

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Lo comunica l’agenzia di rating spiegando che il trend stabile riflette l’opinione “che i rischi per i rating siano bilanciati”.

“I progressi compiuti nella diversificazione dell’approvvigionamento di gas del Paese e l’aspettativa che il nuovo governo non si discosti in modo significativo da un orientamento fiscale prudente – si legge nel giudizio  – compensano il deterioramento delle prospettive di crescita del Paese“.

Dbrs non esclude “una lieve recessione il prossimo anno, in particolare se l’inflazione dovesse comprimere i redditi reali più del previsto in concomitanza con la riduzione delle forniture di gas e/o con un inverno freddo, che probabilmente scatenerà un certo razionamento del gas” nell’importante settore manifatturiero”.

Tuttavia, sottolinea l’agenzia di rating, “lo stoccaggio di gas è pari a circa il 95%, il governo ha compiuto progressi significativi nella diversificazione delle forniture in Italia e ha introdotto un piano per ridurre moderatamente il consumo di gas. Questi fattori, insieme a un elevato ammontare aggregato di risparmi e a un probabile ulteriore sostegno fiscale per le famiglie vulnerabili, dovrebbero attenuare il rischio di un impatto negativo sull’economia, anche se le imprese con bassi margini di profitto e una minore capacità di trasferire i costi più elevati ai clienti dovrebbero risentirne”.

Ecco come le principali agenzie di rating collocano l’Italia:

MOODY’S

Lo scorso 30 settembre Moody’s non ha aggiornato il giudizio sull’Italia rinviando la decisione in attesa delle mosse del nuovo governo. A oggi l’agenzia di rating valuta l’Italia con giudizio Baa3 e outlook negativo. Le prospettive sono state abbassate (outlook da stabile a negativo) il 5 agosto, a causa delle incertezze conseguenti alle dimissioni del governo Draghi e i dubbi sulla capacità di rispettare il sentiero di riforme previsto dal Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. All’indomani del voto italiano, Moody’s ha mandato un avviso all’Italia, sottolineando cinque punti chiave: entità del debito pubblico, Pnrr, costo dell’energia, inflazione, costo del finanziamento (in una fase di rialzo dei tassi).

STANDARD AND POOR’S GLOBAL RATING

Il 21 ottobre Standard & Poor’s ha confermato il rating BBB dell’Italia, lasciando invariato l’outlook a stabile che aveva ribassato da positivo a fine luglio, a causa dei rischi sulle riforme che avrebbero potuto pesare per le elezioni anticipate dopo le dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi.

FITCH

Il 27 maggio scorso ha confermato il rating BBB per l’Italia, l’outlook è stabile. Si pronuncerà di nuovo sull’Italia il 18 novembre.

DBRS

Venerdì sera ha confermato il rating BBB (high) con trend stabile sottolineando che considera i rischi “bilanciati” poiché “i progressi compiuti nella diversificazione dell’approvvigionamento di gas del Paese e l’aspettativa che il nuovo governo non si discosti in modo significativo da un orientamento fiscale prudente compensano il deterioramento delle prospettive di crescita del Paese”.

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