Ci sono 125 milioni di bambini vulnerabili ai cambiamenti climatici

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Sono le stime del servizio per il cambiamento climatico di Copernicus (Copernicus Climate Change Service) dell’Unione Europea

AGI – I bambini sono più vulnerabili agli impatti del cambiamento climatico rispetto agli adulti, sia fisicamente sia psicologicamente. Secondo l’Indice di rischio climatico per i bambini (CCRI) dell’Unicef, quasi 125 milioni di bambini in Europa vivono in Paesi a rischio ‘medio-alto’ (il terzo dei cinque livelli di classificazione utilizzati a livello globale). Lo ricordano gli esperti del Servizio per il cambiamento climatico di Copernicus (Copernicus Climate Change Service) dell’Unione Europea, nel loro rapporto sullo stato del clima in Europa. La salute dei cittadini europei è influenzata dai cambiamenti climatici in svariati modi, tra cui morte e malattie causate da eventi climatici estremi sempre più frequenti (ondate di calore), dall’aumento delle zoonosi, delle malattie trasmesse da vettori quali il cibo e l’acqua e da problemi di salute mentale.

“Gli eventi climatici estremi più letali in Europa – si legge – sono rappresentati dalle ondate di calore, in particolare in Europa occidentale e meridionale. La combinazione di cambiamenti climatici, urbanizzazione e invecchiamento della popolazione nella regione crea, e aggraverà ulteriormente, la vulnerabilità al caldo. Le alterazioni nella produzione e distribuzione di polline e spore indotte dai cambiamenti climatici potrebbero far registrare aumenti dei disturbi allergici.

Oltre il 24% degli adulti che vivono nella regione europea soffre di varie allergie, compresa asma grave, mentre la percentuale per quanto riguarda i bambini europei è del 30-40% e in aumento. Il cambiamento climatico influisce anche sulla distribuzione delle malattie trasmesse da vettori. Ne sono un esempio le zecche (Ixodes Ricinus), che possono diffondere la malattia di Lyme e l’encefalite da zecche“.

“Secondo l’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della Sanità – prosegue il testo – nel 2019, circa mezzo milione di morti premature nella regione europea dell’Oms sono state causate dall’inquinamento antropico dell’aria causato da particelle fini, di cui una parte importante direttamente derivata dalla combustione di carburanti fossili.

Si stima che circa 138.000 morti premature all’anno potrebbero essere evitate grazie alla riduzione delle emissioni di carbonio, con un risparmio potenziale di 244-564 miliardi di dollari. I bambini sono più vulnerabili agli impatti del cambiamento climatico rispetto agli adulti, sia fisicamente sia psicologicamente. Secondo l’Indice di rischio climatico per i bambini (Ccri) dell’Unicef, quasi 125 milioni di bambini in Europa vivono in Paesi a rischio ‘medio-alto’ (il terzo dei cinque livelli di classificazione utilizzati a livello globale)”.

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