Da Dorsey agli arabi, prende forma la nuova Twitter di Elon Musk

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Il nuovo proprietario della piattaforma ha presentato i documenti dell’operazione di acquisto alla Security and exchange Commission. Documenti che contengono i dati sulla struttura societaria, aggiornati per la tredicesima volta dal 5 aprile
© JIM WATSON / AFP – Elon Musk e Jack Dorsey

 

AGI – Elon Musk è il nuovo Ceo di twitter. Jack Dorsey, il co-founder e guida storica della piattaforma di microblogging ha sostenuto la scalata  dell’amico miliardario alla società. La Kingdom Holding Company dell’Arabia Saudita e della società del principe Alwaleed bin Talal confermano la loro presenza nella compagnia. Alwaleed bin Talal ha spostato quasi 35 milioni di azioni Twitter attraverso la Kingdom Holding, per un valore di circa 1,9 miliardi. È il “secondo investitore” di Twitter.

Sono alcuni dei dettagli emersi dai documenti presentati alla Security and exchange Commission da Elon Musk. Documenti che contengono i dati sulla struttura di Twitter, aggiornati per la tredicesima volta dal 5 aprile.

Fra domenica e lunedì Musk ha twittato più di venti volte. Domenica mattina aveva scritto di non avere di chi sia il ceo della società: “My title is Chief Twit right there in the bio. No idea who the CEO is” per poi confermare lunedì che l’amministratore delegato sarà lui: una soluzione temporanea, ha scritto. Fino a quando? Nominerà qualcun altro?

Musk, sempre su Twitter e sempre lunedì, a domanda ha rifiutato di commentare. Non una questione di poco conto. Musk è già founder e amministratore delegato e direttore tecnico della compagnia aerospaziale SpaceX, founder di The Boring Company, cofounder di Neuralink e OpenAI, amministratore delegato e product architect della multinazionale automobilistica Tesla. Musk ha già licenziato il precedente Ceo di Twitter, Parag Agrawal, e altri top manager dell’azienda e ha proposto di rivedere il processo di verifica degli utenti della piattaforma, finora gratuito.

Dal documenti della SEC è emerso che, anche nella società di Musk, Jack Dorsey continuerà a avere una partecipazione. Dorsey ha accettato di trasferire la partecipazione (pari al 2,4%, 18 milioni di azioni, valore 1 miliardo di dollari) che aveva nella società che ha co-fondato alla nuova compagnia di Musk per Twitter.

Risulta che Dorsey ha accettato trasferimento ad aprile, per poi renderlo operativo giovedì scorso: il giorno in cui Musk è diventato ufficialmente il proprietario di Twitter. Jack Dorsey, che si è dimesso dalla carica di amministratore delegato di Twitter a novembre 2021 e ha lasciato la società a maggio, è sempre stato in buoni rapporti con Musk e un entusiasta sostenitore dell’offerta di acquisizione di Musk.

In un’intervista a Rolling Stone all’inizio del 2019, Dorsey aveva detto di aver “amato” Musk e quello che stava cercando di fare con Tesla e SpaceX. Musk era persino apparso al ritiro aziendale di Twitter all’inizio del 2020 per parlare con i dipendenti tramite videochat, durante la quale si è lamentato, appunto, del problema dei bot di Twitter.

Dopo che Musk è diventato il maggiore azionista di Twitter alla fine di marzo, Dorsey è stata la prima persona della società che ha contattato. Dorsey, che all’epoca era direttore di Twitter, in seguito incoraggiò Musk a unirsi al consiglio di amministrazione e parlò in modo brillante di lui dopo che il consiglio di amministrazione aveva accettato di vendere la società a Musk.

Ad aprile scorso poi Dorsey aveva descritto Musk come “l’unica soluzione di cui mi fido” per risolvere i problemi di Twitter, aggiungendo: “Mi fido della sua missione di estendere la luce della coscienza”. Il 23 agosto Musk aveva citato in giudizio Dorsey, voleva da lui informazioni sugli account falsi e sulle metriche utilizzate per il loro conteggio. Alla fine di agosto aveva detto di Twitter che “il problema più grande e il mio più grande rimpianto è che sia diventata un’azienda”. Alla domanda poi su che tipo di struttura avrebbe voluto che Twitter operasse, Dorsey ha detto che dovrebbe essere “un protocollo”.

Dorsey si è sempre lamentato del fatto che la società fosse “di proprietà” di Wall Street e ha affermato che renderla privata era il primo passo “corretto”. L’8 novembre Twitter non sarà più quotata.

La Kingdom Holding di Alwaleed è posseduta al 16,9% dal fondo sovrano dell’Arabia Saudita e presieduto dal principe ereditario Mohammed Bin Salman. Il principe Alwaleed bin Talal è stato uno dei primi investitori in Apple e Uber. Il trasferimento di azioni dalla vecchia alla nuova Twitter di Musk ha attirato l’attenzione dei politici statunitensi, tra cui Chris Murphy, un senatore del Connecticut, che ha espresso disagio per la proprietà straniera della società e ha chiesto un’indagine sulle implicazioni per la sicurezza nazionale.

L’acquisto di Twitter da parte di Musk è stato garantito con il finanziamento di numerosi altri investitori, tra cui Larry Ellison, il co-fondatore della società di software Oracle, e Qatar Holding, controllata dal fondo sovrano del Qatar.

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