Di cosa è accusato il 63enne che ha ucciso un uomo con una freccia

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Scalco è indagato per omicidio volontario aggravato dall’odio razziale
© A&G Reporter / Agf
– Un carabiniere

AGI – Omicidio volontario aggravato dall’odio razziale e dai futili motivi. E’ questo il reato contestato dalla Procura di Genova a Evaristo Scalco, l’operaio di 63 anni che ha ucciso con una freccia il 41enne di origine peruviana Javier Alfredo Miranda Romero, in piazza De Franchi, nel centro storico.

Secondo i primi accertamenti dei carabinieri, la freccia usata da Scalco sarebbe della tipologia più letale tra quelle in possesso dell’artigiano, utilizzata solitamente durante la caccia al cinghiale. Intanto sono stati acquisiti i filmati delle telecamere della zona.

La magistratura contesta inoltre l’aggravante dell’odio razziale perché, secondo alcune testimonianze raccolte, Scalco avrebbe urlato insulti alla vittima e alla persona che era con lui, apostrofandoli come “stranieri di m…”. Gli accertamenti e le sequenze video sono all’esame dei militari che stanno ricostruendo nei dettagli l’esatta dinamica dell’omicidio.

Il 60enne, dopo aver discusso animatamente dalla finestra con i due, ha preso un arco – confezionato con le proprie mani – e ha scoccato la freccia contro il 41enne.

L’uomo ha riportato gravissime ferite al fegato ed è stato trasportato in codice rosso all’ospedale, dove i medici hanno tentato, a partire dalle 3 di notte, un lungo e delicato intervento chirurgico per salvargli la vita.

Le sue condizioni però si sono rapidamente aggravate, fino alla morte avvenuta poco dopo le 13. Scalco, a Genova per eseguire alcuni lavori, è stato arrestato inizialmente con l’accusa di tentato omicidio, modificata in omicidio. Nel corso della perquisizione in casa sua, i militari hanno sequestrato tre archi e una trentina di frecce, tutto fabbricato artigianalmente dall’arrestato.

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