Il 92% dei medici di famiglia spagnoli soffre di “esaurimento emotivo”

Mondo

Di

Secondo el Pais, che riprende lo studio, la sindrome che ha a che fare direttamente con il proprio “collasso professionale”

di Alberto Ferrigolo

© DELPHINE MAYEUR / HANS LUCAS VIA AFP – Medico in servizio

AGI – C’è allarme in Spagna: uno studio rileva e rivela che il 92% dei medici di famiglia ha sofferto o continua a soffrire di “esaurimento emotivo”, sindrome che ha a che fare direttamente con il proprio “collasso professionale” e che ha dirette conseguenze sull’equilibrio mentale, spiega il Paìs in un servizio.

Ma ci sono anche altri dati nello studio del Collegio dei medici e del Servizio sanitario di Madrid: l’86% dei medici è affetto di “sindrome da depersonalizzazione”, cioè quando inizia a farsi notare una minore empatia per colleghi e pazienti, mentre il 73% di “bassa realizzazione personale”, ciò che porta a stati di depressione ora più ora meno evidente.
L’indagine, effettuata tra novembre 2021 e marzo 2022 fotografa lo stress lavorativo cronico, sintetizzato con il termine inglese di burnout, a cui i sanitari sono sottoposti a causa della pandemia.

L’indagine riguarda principalmente medici di base e il personale di pronto soccorso extraospedaliero e che il Paìs raffigura come “la radiografia della salute mentale dei medici” della Comunità di Madrid. Medici letteralmente “esauriti”.

Ángel Luis Rodríguez, responsabile della salute mentale del sindacato Amyts e membro dell’Osservatorio sulla salute mentale di Icomem, analizza alcuni dati che parlano da soli ed evidenziano una situazione preoccupante perché “sono il risultato di condizioni di lavoro faticose, con un sovraccarico assoluto di cure da parte di medici che visitano tra i 50 e i 60 pazienti al giorno, invece dei 20-25 raccomandati dalle organizzazioni internazionali”.

Un’effetto domino, poi, “provoca vittime a ripetizione, poiché il sovraccarico iniziale aumenta quando si deve coprire il collega che non è andato al lavoro”, spiega Ròdriguez. Ciò è anche il frutto dei due anni dovuti alla pandemia e alle emergenze che essa ha comportato.

Osserva il quotidiano che gli operatori sanitari possono attivare tre meccanismi per ricevere aiuto psicologico o psichiatrico nella Comunità di Madrid: “Da un lato, possono essere curati nel Programma di assistenza globale per i professionisti della salute malati (Paipse), che include un’assistenza completa con team multidisciplinari per tutti i professionisti del servizio sanitario di Madrid” e poi c’è “il Programma di assistenza globale per il medico malato (Paime), riservato ai medici”, infine, “i medici possono rivolgersi al Servizio di salute mentale del sindacato medico Amyts” ma “i tre servizi sono saturati, con un tempo medio di attesa di tre mesi”.

Tuttavia, il portale della trasparenza ha risposto a una sollecitazione con altri dati piuttosto eclatanti raccolti dal Paipse a cui il Paìs ha avuto modo d’accedere: nel 2018 sono state 295 le richieste d’accertamento sanitario per problemi psicologici o psichiatrici ma a fine settembre 2022 il dato si era moltiplicato a 755, numero che cresce sia nei professionisti che lavorano negli ospedali (da 235 a 520) sia nelle cure primarie (da 60 a 235).

“È allarmante dimostrare che tra il 2018 e settembre 2022 il numero delle richieste di valutazioni è aumentato di oltre il 200% nelle cure specialistiche e di quasi il 400% nelle richieste dei professionisti delle cure primarie”, è stato lamentato. I dati, infine, rivelano che il 20% dei professionisti con diagnosi di “esaurimento” ha già sviluppato un piano per lasciare la professione medica, il 14% ha qualche tipo di dipendenza e l’87% assume psicofarmaci per andare al lavoro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube