Berlusconi: “Un milione di posti di lavoro eliminando le autorizzazioni”

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Il leader di Forza Italia, inaugurando la sede regionale di Milano, rilancia sul lavoro. “Basterà una raccomandata” per aprire un’attività, costruire una casa. “I controlli ci saranno quando l’opera sarà finita”

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Nicola Marfisi / AGF – Silvio Berlusconi

 

AGI – A 28 anni dalla prima volta che lo promise, nel 1994, Silvio Berlusconi rispolvera uno dei suoi slogan di battaglia: un milione di nuovi posti di lavoro. Lo fa a casa sua, a Milano, in via Monti, zona centrale ed elegante della città, dove tra palloncini e canzoni inno del partito, taglia il nastro della sede regionale in vista delle prossime elezioni.

Nel suo discorso si concentra sulla legge di bilancio. L’idea che dovrebbe portare all’assunzione di un milione di lavoratori è inserire una norma che dovrebbe “eliminare le autorizzazioni preventive per chi vuole fare una casa, aprire una farmacia o un ristorante“.

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Silvio Berlusconi

“Normalmente i Comuni impiegano mesi e, nei miei confronti, hanno impiegato anni e poi non me le hanno date – spiega l’ex premier, strappando una risata ai militanti -. Abolendo queste autorizzazioni preventive, con questa norma basterà mandare una raccomandata con ricevuta di ritorno al Comune di pertinenza e, il giorno dopo, cominciare a lavorare”.

Immagina una rivoluzione rispetto al sistema attuale. “I controlli ci saranno ex post quando l’opera sarà finita: se sarà tutto conforme alle leggi vigenti è finita lì, se ci saranno cose che andranno modificate si darà un tempo congruo per farle. Se non si riuscirà a mettersi in regola, il Comune deciderà un’adeguata e congrua sanzione”.

Agevolazioni per le imprese che assumono giovani

Questo sistema, secondo quanto gli ha assicurato l’Associazione Nazionale Costruttori” dovrebbe portare a vivificare il mondo del lavoro con un milione di forze fresche. Ma per la legge di bilancio Berlusconi ha un’altra proposta: ridurre i costi alle imprese togliendo “per tre, quattro, cinque anni ciò che gli costa adesso un lavoratore, cioè più del suo stipendio”.

“Si deve fare in modo che lo stipendio ai lavoratori tra i 18 e i 34 anni sia uguale ai costi delle imprese. Oggi uno stipendio di 1500 euro costa all’azienda 3200 euro. Noi diciamo 1500 euro di stipendio a un nuovo assunto e 1500 euro di costo per l’azienda. Significherà che le aziende avranno grande convenienza ad assumere i giovani”.

Tutto questo, annuncia il patriarca azzurro, avverrà anche se le sue idee “non sono nelle corde degli alleati”. Il taglio del nastro della nuova sede “è un fatto simbolico perché da qui si parte per conquistare l’Italia”.

Esalta l’unicità della sua creatura nella squadra di governo: “Siamo portatori di valori che sono fondamentali in una democrazia. Ce ne sono tanti ma soprattutto il rispetto degli altri e della libertà. Siamo qualcosa di unico in Italia, siamo nel governo nazionale dove facciamo valere rigorosamente questi nostri principi”.

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