Mattarella: “La gestione dei flussi migratori sia comune e lungimirante”

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Il presidente della Repubblica apre i lavori dell’ottava edizione dei Mediterranean dialogues e interviene sul conflitto in Ucraina: “Ancora di fronte a un bivio tra guerra e pace, ridurre la polarizzazione con il dialogo”
© Quirinale – Mattarella apre i Mediterranean Dialogues

AGI – “La crescita dei Paesi posti sulle rive del Mediterraneo passa anche per una comune e lungimirante gestione dei flussi migratori che impoveriscono i Paesi di origine di energie utili allo sviluppo delle loro comunità”. Sergio Mattarella apre i lavori dell’ottava edizione dei Mediterranean dialogues e sottolinea come le migrazioni siano “una questione decisiva e globale – come ben sa l’Organizzazione internazionale delle migrazioni – legata a dinamiche demografiche e d’interconnessione mondiale che appare vano pensare possa eclissarsi e che dobbiamo, invece, in una logica di comune interesse, impegnarci a gestire”.

La gestione delle migrazioni “è questione cruciale per la stabilità e per la prosperità dell’Unione Europea e per la stabilità e la prosperità del nostro vicinato meridionale” prosegue Mattarella, che spiega come “proprio la dimensione e la complessità delle prove che abbiamo davanti a noi ci deve spingere ad affrontarle assieme, in uno spirito di forte solidarietà”.

“Di fronte a un bivio: guerra o pace?”

“Ancora una volta siamo di fronte al bivio. Cosa permette di guardare al progresso dell’umanita’? La guerra o la pace?”. Mattarella con una domanda retorica dipinge poi la situazione di questi mesi dopo “l’inaccettabile aggressione” russa all’Ucraina: “Dobbiamo partire da quei principi posti alla base della nostra convivenza civile e fondati nel quadro delle Nazioni Unite”.

Il presidente francese nello Studio Ovale: “Parlerò con Putin, sostegno a Kiev fino a che sarà necessario”. Il capo della Casa Bianca: “Mosca dimostri di volere la pace”. Ma tra Washington e Parigi le distanze sulla lotta all’inflazione rimangono

No alla polarizzazione

“Per consolidare il sistema multilaterale e renderlo più democratico, occorre fare riferimento alla uguaglianza fra gli Stati, rifuggendo da una polarizzazione a livello internazionale e da una esasperazione di diversità, certo esistenti, che un dialogo efficace può contribuire a ridurre”. Il presidente indica così il metodo da conservare per superare il conflitto ucraino, affrontare le principali crisi e “lavorare assieme per il consolidamento dei processi istituzionali e democratici, soprattutto laddove essi sono più direttamente minacciati, come in Siria e nella regione del Sahel”.

Per il presidente della Repubblica “oggi, nel rispetto delle nostre differenze culturali e politiche, il moltiplicarsi di scenari di crisi ci deve infatti spingere ad approfondire ed estendere la nostra collaborazione per affrontare, come avvenuto in passato, le sfide che abbiamo dinnanzi”.

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