In Brianza stanno costruendo un isolato “a prova di bolletta”

Economia & Finanza

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Ad Airuno un’impresa specializzata in edilizia sostenibile ha ottenuto un appalto da 10 miliioni per dimezzare i consumi di un complesso di 58 appartamenti

Il rendering della palazzina di Airuno

 

AGI – Un appalto da oltre 10 milioni di euro per la creazione di un isolato ecosostenibile “a prova di bolletta” ad Airuno in Brianza.

È il nuovo progetto a cui sta lavorando Vitruvius and Partners, la general contractor esperta in edilizia sostenibile, nata nel 2020 dall’intuizione di tre  trentenni – Vittorio Ligresti, Roberto Schiavo e Luca Limone – che si aspetta di chiudere il 2022 con un fatturato di circa 70 milioni di euro e punta al raddoppio per il 2023.

Riqualificazione architettonica ed energetica: è questo l’obiettivo dell’operazione avviata oggi da Vitruvius per l’ammodernamento di CIVITAS 5, 3 palazzine per un totale di 58 appartamenti nel cuore di un quartiere popolare nel paesaggio sub-urbano della Brianza.

Valorizzazione degli edifici attraverso l’uso di materiali naturali per le facciate esterne, pronte a ospitare una folta vegetazione sul modello del bosco verticale di Boeri e, per gli interni, pietra e legno.

 

Ma soprattutto sostenibilità: l’isolato sarà un esperimento di efficienza con l’installazione di serramenti ad alta prestazione termica e acustica, pannelli fotovoltaici, impianti eolici con relativi accumulatori e colonnine per la ricarica delle vetture elettriche.

Gli interventi consentiranno di abbattere i consumi di oltre la metà rispetto al livello attuale, riducendo notevolmente le emissioni. La commessa impiegherà una maestranza di operai specializzati e qualificati.

Con 50 dipendenti in ambito gestionale e amministrativo e operando su circa 170 cantieri avviati, per un totale di oltre 700 operai e capocantieri, Vitruvius and Partners è una startup di costruzione edile e riqualificazione energetica che lavora su tutto il territorio italiano, con prevalenza nel Nord Italia, Sardegna e di recente anche Lazio. Ma non solo: l’azienda sta già guardando all’Europa, un territorio in cui il 90% del patrimonio edilizio è stato costruito prima del 1990 e, di questo, il 30% prima del 1970.

“Questo significa consumi e costi dell’energia maggiori dovuti all’obsolescenza architettonica e termica degli edifici, spazi strutturati in modo obsoleto rispetto ai nuovi stili di vita e costi di manutenzione ordinaria e straordinaria a cui far fronte troppo spesso – dice Vittorio Ligresti – Per ovviare a questi problemi, Vitruvius and Partners va ad operare proprio nella riqualificazione degli edifici, dalla progettazione all’approvvigionamento dei materiali e fino alla parte esecutiva”.

I nuovi edifici dell’Unione europea a emissione zero entro il 2030, quelli già esistenti entro il 2050: questi alcuni punti dell’accordo raggiunto dal Consiglio dell’Ue per rendere più stringente la direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia. Insomma, per il settore è iniziata una nuova era, in cui Vitruvius intende posizionarsi come leader di mercato.

E secondo il rapporto Elemens elaborato per Legambiente e Kyoto Club, l’ammodernamento degli stabili concorrerebbe, insieme all’elettrificazione dei consumi, a una riduzione di quasi 5,5 miliardi di metri cubi di gas serra entro il 2025 e, entro il 2030, a un risparmio di 12 miliardi di metri cubi.

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