In Turchia si combatte una battaglia per dare alle donne il diritto di portare il velo

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Nel Paese è sempre stato un simbolo distintivo delle diverse anime, quella laica e quella religiosa, all’interno di uno stato che nella sua struttura è e rimane secolare e che aveva escluso le donne velate e le famiglie religiose dall’accesso all’istruzione, dalla partecipazione alla vita pubblica e dall’apparato statale
© Peter Langer / Design Pics / Agf  – Una donna con il niqab

 

AGI – La proposta di riforma della costituzione per garantire alle donne turche il diritto di indossare il velo e sancire la parità tra donne velate e non è stata presentata in Parlamento dalle donne del partito Akp del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. La proposta, inizialmente partita dall’opposizione, è stata firmata da 366 membri del Parlamento turco su un totale di 600 parlamentari.

In Turchia il velo è sempre stato un simbolo distintivo delle diverse anime del Paese, quella laica e quella religiosa, all’interno di uno stato che nella sua struttura è e rimane secolare e che aveva escluso le donne velate e le famiglie religiose dall’accesso all’istruzione, dalla partecipazione alla vita pubblica e dall’apparato statale.

L’uso del velo, fortemente osteggiato nei primi decenni della repubblica, è stato totalmente vietato in università, scuole, tribunali, parlamento e uffici istituzionali, ospedali e laboratori di ricerca dopo il colpo di stato del 1980. Il partito Akp di Erdogan è andato al potere catalizzando il malcontento accumulatosi in decenni abolendo gradualmente il divieto.

L’abolizione del divieto da parte dell’Akp, gradualmente partita nel 2008, ha costituito un processo poi terminato nel 2017, quando è caduto il divieto di indossare il velo per polizia ed esercito.

La battaglia politica in Turchia per dare alle donne il diritto di portare il velo

 

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