Natale a Roma rispetta i riti: pranzo in famiglia e ‘struscio’ in centro

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La capitale si rianima nel tardo pomeriggio, dopo le ore trascorse a tavola per celebrare la festività. Il traffico automobilistico si riversa tra piazza San Pietro, via della Conciliazione, piazzale Flaminio, via del Corso e piazza Venezia. E c’è chi fa affari d’oro anche oggi: i caldarrostai, il venditore di biglietti della Lotteria Italia,  il cannabis store
© Minichiello / AGF –  Roma – Piazza di Spagna

 

AGI – La capitale ‘si rianima’ nel tardo pomeriggio di questo Natale, dopo le ore trascorse a tavola con i familiari per celebrare la festivita’ per eccellenza davanti ai piatti, assaporando antipasti, primi, secondi e dessert, non paghi – sembrerebbe – di quanto mangiato fose neanche 12-13 ore prima con il cenone della Vigilia. Al mattino la citta’ ha dormito a lungo, i padroni delle strade erano per lo piu’ runner, con indosso anche singolari abbigliamenti natalizi, e turisti orientali ben felici di fotografare gli ostinati del jogging.

Il segno piu’ immediato della ripresa pomeridiana della presenza nelle strade e’ stato l’improvviso tornare delle stesse ad animarsi, ad essere percorse da migliaia e migliaia di persone. Specie in centro. Come se qualcuno avesse dato una sorta di via libera. Anche il traffico automobilistico, nelle strade che ‘circondano’ il centro, cresce di volume, da subito gia’ la Tangenziale Est di Roma ne e’ stata la riprova, le colonne di autovetture sono tornate a vedersi, come era intorno alle 13, quando il flusso di auto aveva una sola destinazione: gli approdi culinari a casa di parenti o amici. Pochi gli scooter e ‘scootoroni’ in circolazione, il che e’ francamente una stranezza per la consuetudine a cui invece la capitale ha abituato ed e’ abituata.

Il gran movimento e’ tra piazza San Pietro, via della Conciliazione, piazzale Flaminio-Piazza del Popolo, via del Corso e piazza Venezia. Al vociare della gente si somma l’abbaiare insistito dei cani al seguito. La gran parte sono di piccola taglia, in particolare barboncini: questo sembra essere l’anno dei barboncini – dal bianco al beige, al marrone nelle diverse sfumature – vista la loro presenza in strada, al guinzaglio dei padroni e delle padrone. Su via del Corso una pattuglia di carabinieri a cavallo si ferma pazientemente per dar modo a passanti e turisti di fotografarla, e i due magnifici esemplari equini bianchi non mostrano alcun segno di nervosismo nel ritrovarsi circondati.

Qualche cane ne approfitta per farsi sentire con i cavalli, tenendosi pero’ a una distanza di sicurezza dai ben piu’ grossi quadrupedi che ha definito gia’ da se’. Transitano, lentamente, autopattuglie della Polizia di Stato, dei carabinieri, anche auto-civetta delle forze dell’ordine, ma non ci sono situazioni critiche da affrontare. Qualche ambulante di colore si tiene pronto a chiudere in un attimo il lenzuolo su cui ha piazzato la sua mercanzia di borse e cinture. 

In strada la gente e’ tranquilla, si prende il proprio spazio e tempo per conversare, tra un’occhiata distratta e una piu’ attenta a quei negozi che hanno le vetrine a vista anche la sera di Natale.

A piazza di Spagna e’ la solita festosa ressa che porta la gente a fermarsi sulla scalinata e immortalarsi con selfie, circondata da addobbi natalizi sfarzosi – forse eccessivi? – che le grandi firme della moda hanno pensato per i propri atelier. C’e’ chi fa affari anche oggi. Per esempio l’addetto a un cannabis store ci riferisce che “oggi abbiamo fatto piu’ di altri giorni, gia’ 2mila euro, gli altri giorni di meno…”.

Affari d’oro anche per i caldarrostai: loro, in fgenere bengalesi o cingalesi, sono li’ silenziosi, ai margini di un marciapiedi, non hanno bisogno di promuovere con richiami la loro mercanzia, ci pensa il profumo che viene dai bracieri a spingere i passanti a fermarsi e comprare. E che dire di Giovanni, ormai una presenza storica in via del Corso per chi voglia comprare un biglietto della Lotteria Italia?

“Oggi ne ho venduti gia’ piu’ di 300 (uno anche al cronista, non si sa mai.., ndr) e la media e’ di un migliaio a fine giornata. Certo, tutto il giorno in piedi, per strada, con il carrettino…”. Ma intanto, tra una scampanellata, uno scongiuro e una toccata al cornetto rosso appeso al telaio, ecco piazzato un ulteriore biglietto, “forse vincente..”.

Inutile cercare rifiuti abbandonati in strada in questa parte di Roma, non ce ne sono oppure sono ben nascosti, e comunque transitano a ripetizione i piccoli mezzi adibiti dall’Ama per la raccolta nel cuore di Roma. Diversa’ e’ la situazione in altre parti della citta’, come nell’area genericamente indicata come ‘San Giovanni’: qui di cassonetti stracolmi e debordanti di rifiuti, specie cartoni e imballaggi, ce ne sono diversi. Come pure di quelli contenenti, anche troppa, plastica. Ma di gente in giro qui ce n’e’ di meno.

La citta’ che pulsa, che appare rianimata dopo essersi ripresa dal ko a tavola, e’ quella del centro, quella che ‘avvolge’ i palazzi delle istituzioni. Ed e’ qui che alla fine chi vuol darsi una passeggiata finisce con il ritrovarsi. Anche se e’ meglio non fidarsi degli orologi stradali: sono piu’ quelli che segnano orari diversi che quelli con le lancette all’ora giusta.

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