Sanremo, non posso tacere!

Eventi, Musica & Spettacolo

Di

Dario Patruno

Mentre scrivo le certezze sono poche: ascoltate le ventotto canzoni in gara ritengo che debbano essere premiate le canzoni e le interpretazioni delle stesse perché è il Festival della canzone, non altro.

Il mio giudizio personale basato su questi criteri sopra esposti sono motivate da emozioni che mi hanno provocato: al primo posto Mattia Balardi in arte Mr. Rain, Supereroi che canta: «Siamo angeli con un’ala soltanto e riusciremo a volare solo restando l’uno accanto all’altro». Certo ne parlava Luciano De Crescenzo, fu ripreso da Don Tonino Bello il mai dimenticato vescovo di Molfetta ma a me è piaciuto a prescindere, sono temi che fanno bene a Sanremo e al cuore di un paese che vuole commuoversi, riflettere e divertirsi.

Al secondo posto Marco Mengoni tipica canzone sanremese che rappresenta il festival e se vincesse con la sua Due vite ha la melodia giusta, un grande interprete, voce pulita e potente.

Al terzo posto Articolo 31 con Un bel viaggio una parabola sulla vita, “Non volevamo crescere” ma è accaduto, hanno effettuato un bel viaggio, ne prendono atto e vanno avanti con allegria.

Quarti Colapesce Dimartino con un brano fresco, Splash orecchiabile e forse outsider del Festival. Se vincesse metterebbe molti d’accordo.

A questo punto non posso tacere su Chiara Ferragni imprenditrice digitale, influencer, il cui unico obbiettivo è aumentare i follower ovunque siano. Il suo messaggio iniziale “Pensati libera” appena è apparsa sul palco di Sanremo è un invito alle donne ad essere quello che già sono, perché tutti nasciamo liberi, uomini e donne. Dove sta la novità? Altra trovata il monologo, banale, scontato con disegno del suo corpo, ”non sono nuda” era comunque di cattivo gusto.

Una lettera a sé stessa studiata da mesi, è la celebrazione della sua persona, arrivata, realizzata che non conosce una componente che nella vita è essenziale, l’umiltà che è consapevolezza del limite. Io non mi inchino a Sua maestà Chiara Ferragni e mi auguro che nel tempo possa acquisire consapevolezza di vivere in una comunità che ha visioni di vita e modalità diverse dalle sue. La sua grandezza sarà nel riconoscimento dei limiti e nel ritrovarsi in storie di felicità diverse dalle sue ma altrettanto belle da vivere e raccontare.

Citazione speciale per il trio Albano, Morandi e Ranieri monumenti viventi di un garbo canoro che non conosce tempo e quando parlo di garbo fa da contraltare alla performance di Blanco che ha sbroccato, spaccando il palco senza rispetto per il lavoro altrui e che non merita alcuna comprensione, anche se era tutto previsto, preparato, come dimostra Striscia la notizia. Da censurare comunque.

Dovrebbero parlare dei cristiani perseguitati e uccisi nel mondo, non so se lo faranno. Secondo i dati di radio24 si calcola che siano oltre 360 milioni i perseguitati soprattutto in quei Paesi dove domina la Sharia, su eventi del genere i riflettori non dovrebbero spegnersi mai. Ed è sicuramente la più importante ragione per cui non posso tacere!

2 Replies to “Sanremo, non posso tacere!”

  1. Filippo Tarantino ha detto:

    Filippo Tarantino,8 febbr.’23

    Ricordando il pifferaio magico, il flautista di Hamelin

    Sensazione di stordimento e di confusione, di rassegnazione e indifferenza tra terremoto e festival di Sanremo.
    Tra virtuale e reale si ha l’impressione di scene già viste , mentre invece la sofferenza delle popolazioni massacrate dal terremoto in Turchia e Siria e dalla guerra in Ucraina è attuale, reale, implorante.
    La rete ammiraglia della televisione pubblica ci ha letteralmente storditi e infastiditi , annunciando per quasi tre mesi il festival di Sanremo e tenendo in ostaggio intelligenza e coscienza degli utenti. Assicuratasi l’audience di oltre 10 milioni di spettatori e il 62% di share, il“ direttore artistico“ con arroganza impudica ostenta la banalità e l’indecenza, gettandola in faccia allo stesso presidente della Repubblica.
    Chiara Ferragni, laureatasi influencer, si esibisce nuda ( dichiarando di non esserlo) in un monologo sulla sua storia personale, modello per la crescita di bambine e adolescenti: del che forse dubitano le tante donne che nella fatica quotidiana di studio e lavoro perseguono ideali di vita personale e sociale….
    Madre Teresa oscurata da Chiara.
    Umiliate le Istituzioni , surclassate la scuola educante e la domanda di pace di Francesco, il richiamo di Edgar Morin all’intelligenza storica…
    Panem et circenses:la regola dei dittatori è ancora valida.
    Hanno detto che finalmente il festival della canzone italiana ha ottenuto il riconoscimento solenne di arte…
    Forse arriverà anche il riconoscimento per gli studi e l’ impegno di quanti nella scuola educano allo sguardo colto, all’apprezzamento dei canoni, degli stili architettonici, delle sfumature e degli impasti di luce e colori. Per far maturare una sensibilità capace di custodire la bellezza e l’armonia. E, insieme, la coscienza critica.

  2. Vibcenzo Mascello ha detto:

    Sono diversi anni che polemizzo con quasi tutti i miei amici coetanei (over 60) su canzoni e contenuti del festival. Episodio: uno di questi amici del poco che ha visto ha manifestato ammirazione e coinvolgimento per l’esibizione del trio evidenziando il godimento per l’ascolto di canzoni nei cui testi c’era un ‘io’ ed un ‘tu’ sottintendendo che le canzoni di oggi hanno perso questa dedizione ai temi fondamentali.
    Mia risposta: ho raccolto tutti i testi di Sanremo 2023 ed ho effettuato un’analisi delle parole usate. Tra verbi, pronomi e aggettivi la classifica è: fare, ti, me, sapere, io, tu, volere, mio, solo, te, dire, male, …
    Occorre sempre tentare di andare oltre l’apparenza e cercare di colmare la differenza di linguaggio che ci separa cercando nei ‘ggiovani’ (che molti considerano ‘persi’ nella post-modernità) lo stesso desiderio di significato che abbiamo imparato a conoscere in noi stessi. Con un elemento in più: noi per abitudini e prassi familiari spesso siamo stati educati a tenerci dentro il non-sense, le contraddizioni, le domande senza risposta. Oggi i giovani secondo me hanno più libertà di manifestare (nelle forme spesso a noi estranee) quello che hanno dentro. Io sono aiutato per esperienza personale ad incrementare l’attitudine a cercare il nesso ed il significato di ciò che accade grazie all’esplosione deflagrante di questa esigenza di senso nel rapporto con i figli; non è più tollerato il giudizio del “capita perché capita”.

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