Zelensky apre la Conferenza di Monaco: “No alternativa alla sconfitta russa”

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Il presidente ucraino ha aperto in videocollegamento il summit sulla sicurezza: “Se la Russia vincerà, punterà le armi sui Paesi vicini”. Scholz: “Aiuti a Kiev ma evitare escalation involontaria”. Nella città tedesca Kamala Harris con i vertici dell’Ue e Sunak. Macron: aumentare il sostegno per negoziati credibili

 

© Thomas Kienzle/ AFP – Zelensky in videocollegamento alla conferenza di Monaco

 

AGI – È stato l’intervento in videocollegamento del presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ad aprire la Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera, che avrà al centro il conflitto tra Kiev e Mosca. Oltre al padrone di casa, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, partecipano, tra gli altri, la vice presidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, il presidente francese, Emmanuel Macron, il primo ministro britannico, Rishi Sunak, e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Zelensky: “Nessun compromesso con Mosca”

Intervenuto lo scorso anno nella precedente edizione, pochi giorni prima che iniziasse l’invasione del suo Paese, Zelensky si è detto convinto che non esista “alternativa” alla sconfitta del Cremlino in quanto “se vincerà in Ucraina, la Russia punterà le armi sui Paesi vicini” e non è quindi possibile scendere a “compromessi”.

Zelensky ha assicurato che la vittoria contro la Russia sul campo di battaglia è a portata di mano e ha elencato tutti i risultati messi a segno dal 24 febbraio. Poi, ispirandosi alla similitudine di Davide contro Golia, ha assicurato che è essenziale fare in modo che Mosca non guadagni più tempo con cui “distruggere più vite”. “La nostra vita dipende da questo”, ha proseguito il leader ucraino, secondo il quale i ritardi consentono al Cremlino di destabilizzare la situazione geopolitica su scala globale acquistando armi dall’Iran e provocando escalation in Paesi come il Mali o la Repubblica Centrafricana.

“Il Golia russo cadrà quest’anno”, ha comunque previsto Zelensky, auspicando che sia possibile tenere nel 2024 “la prima conferenza sulla sicurezza dopo la guerra” e con una “Ucraina libera”: “Possiamo sconfiggere Putin. E non solo Putin ma tutti i Putin del mondo”.

Scholz: “Ci aspetta una lunga guerra”

Dopo Zelensky, ha parlato Scholz, il quale ha sottolineato che “non sono le nostre spedizioni di armi a prolungare la guerra. Al contrario. Prima Putin capisce che non raggiungerà il suo obiettivo imperialista, maggiori sono le possibilità della conclusione della guerra e di un ritiro delle truppe”.

“Ci aspetta una lunga guerra”, ha sottolineato il cancelliere, secondo il quale  la Germania continuerà a trovare un equilibrio tra fornire il miglior sostegno possibile all’Ucraina ed evitare una “escalation involontaria” tra Nato e Russia.

Macron: ora conferenza sulla difesa aerea europea

“Siamo pronti a un conflitto prolungato”, ha garantito il presidente francese Emmanuel Macron, “e dicendo questo non lo auspico, ma soprattutto se non lo desideriamo, dobbiamo essere collettivamente credibili nella nostra capacità di tenere questo sforzo”. L’inquilino dell’Eliseo ha invitato i partner comunitari a “investire massicciamente in difesa” in modo da essere “credibili” nel sostegno a Kiev.  “Oggi chiaramente non é il momento del dialogo perché la Russia ha scelto la guerra e compie crimini”, ha aggiunto.

Macron ha quindi suggerito una conferenza a Parigi sulla difesa aerea europea che “permetterà di affrontare questo tema dal punto di vista industriale, con la partecipazione di tutti gli industriali europei che hanno soluzioni da offrire, ma anche dal punto di vista strategico e, direi forse, prima di tutto dal punto di vista strategico, compresa la questione della deterrenza”.

L’Occidente verso nuove sanzioni

Anche i rapporti Usa-Cina saranno al centro dell’incontro di tre giorni. La tensione è alle stelle dopo che Washington ha abbattuto un presunto pallone spia cinese nei cieli Usa. Per gli Usa, oltre a Harris, ci sarà anche il segretario di Stato, Antony Blinken, per la Cina il massimo diplomatico, Wang Yi, che ieri era in Italia. Presente anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. L’Ucraina è rappresentata dal ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba.

In un’intervista rilasciata ieri alla Bbc, Zelensky ha ripetuto i suoi appelli per maggiori aiuti militari occidentali: “Naturalmente, le armi moderne accelerano la pace. Le armi sono l’unica lingua che la Russia capisce”, ha detto il presidente ucraino, che ha anche escluso concessioni territoriali in un potenziale accordo di pace con la Russia.

Ma la recente decisione di Berlino di consentire l’invio in Ucraina di carri armati Leopard di fabbricazione tedesca, dopo settimane di esitazione, ha alimentato la speranza di Kiev su potenziali future consegne di armi. Kuleba dovrebbe anche partecipare domani ad una riunione dei ministri degli Esteri del G7, a margine della conferenza. Sulla scia dei segnali secondo i quali la Russia sta riuscendo ad adattarsi alle sanzioni imposte dall’Occidente dopo l’invasione, gli Stati Uniti e i loro alleati pianificano un’importante serie di nuove misure contro Mosca in occasione dell’anniversario dell’inizio dell’invasione, il 24 febbraio, secondo quanto riferito da un funzionario Usa.

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