Il mese della moda: tour de force tra sfilate, eventi e curiosità in passerella

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A febbraio, mese della moda, centinaia di sfilate hanno luogo tra New York, Londra, Milano e Parigi, tant’è che “anche per i fissati non sarà facile tenere il ritmo”, osserva il New York Times

di Alberto Ferrigolo

AGI –  Sarà un tour de force. Centinaia di sfilate avranno avuto luogo tra New York, Londra, Milano e Parigi entro la fine del mese della moda, febbraio, per presentare la stagione autunno 2023. E “anche per i fissati dei vestiti non sarà facile tenere il ritmo”, osserva il New York Times che dedica un servizio work in progress, continuamente aggiornato, alle curiosità delle iniziative in passerella.

Per il momento quel che si sa è che, se il ritornello in voga nelle sfilate è che “i vestiti parlano da soli”, la verità in molti casi è che “i set elaborati possono migliorare il fascino degli abiti in passerella”, tant’è che da Thom Browne le modelle hanno sfilato “davanti a un biplano a grandezza naturale che sembrava essere precipitato in un deserto a forma di orologio realizzato con otto tonnellate di sabbia” mentre la collezione di Rodarte, delle sorelle Mulleavy, Kate e Laura, è stata esibita all’interno di una vecchia banca che “è stata riempita con scintillanti tavoli da pranzo d’argento, sedie e candelabri” che accentuavano le caratteristiche dei vestiti.

Il marchio Coach ha presentato in passerella una collezione creata con materiali riciclati e recuperati che hanno fatto apparire i vestiti “come se fossero stati sottoposti alla pressione di una centrifuga”, letteralmente maltrattati, sgualciti.

Anche i contenuti non mancano. A New York la Fashion Week è iniziata il 2 febbraio, e ora in previsione della prossima di Milano, Stella Jean, la stilista italohaitiana che ha iniziato a sfilare a Milano nel 2013, unico membro di colore della Camera Nazionale della Moda Italiana, ha già fatto sapere ad esempio di voler intraprendere uno sciopero della fame per attirare l’attenzione su un problema antico e sempre trascurato che riguarda “la mancanza di sostegno per i designer neri all’interno dell’industria della moda italiana”.

Intanto sulla passerella di Eckhaus Latta, Jon Gries è stato il primo attore a sfilare durante la settimana della moda di New York e indossare un maglione verde-giallastro ampio e pantaloni di lino a gamba larga mentre lo staff delle modelle del marchio se ne stavano comodamente sedute in prima fila a guardarlo. Stravaganza.

Ma non è tutto: il 10 febbraio, il primo giorno della settimana della moda di New York, “non ci è voluto molto prima che la passerella si agitasse”  quella sera, infatti, “Collina Strada ha presentato la sua collezione con modelli truccati per sembrare un piccolo zoo di animali”, ha raccontato il quotidiano newyorkese, “alcuni avevano le facce squamose dei rettili, altri denti da cervo o da coniglio o il volto d’un maiale” e sotto tutto quel trucco, sui corpi delle modelle “erano adagiati abiti sorprendenti”.

E per ogni spettacolo in passerella, “ce ne sono altri altrettanto accattivanti tra la gente o per strada”, conclude il New York Times.

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