Accampamento abusivo di fianco all’ufficio stranieri della Questura di Roma

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Marco Milani, segretario romano del Sulpl denuncia all’AGI: “”Ci sono vere e proprie tende che inglobano il marciapiede e la fermata degli autobus”
© Edoardo Izzo
– Accampamento di fianco all’ufficio stranieri della Questura di Roma

 

AGI – “Da circa una settimana un vero e proprio accampamento spontaneo è sorto su via Salviati, proprio a ridosso del muro di recinzione dell’ufficio immigrazione e dell’ufficio stranieri della Questura di Roma. Dapprima pochi giacigli, di chi probabilmente intendeva assicurarsi un posto tra i primi della fila al momento dell’apertura degli uffici, ma con il passare dei giorni, sono comparse e aumentate vere e proprie tende, un insediamento spontaneo che ha inglobato marciapiede, fermata del bus e pensiline, riducendo visibilità e sicurezza per chi si trova a transitare su una strada dove le macchine passano anche abbastanza veloci”. Lo denuncia all’AGI Marco Milani, segretario romano del Sulpl ( Sindacato unitario lavoratori polizia locale).

“Il paradosso è che a pochi metri si trovino a stazionare autopattuglie della polizia locale di Roma Capitale, ormai da anni impegnate a piantonare l’ingresso del limitrofo campo nomadi mai autorizzato ma ‘tollerato’, di via Salviati e spesso, proprio personale di quel gruppo speciale (Sicurezza Pubblica Emergenziale), che di controllo e sgombero degli insediamenti abusivi, stando all’organigramma del corpo si dovrebbe occupare”, spiega Milani.

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© Edoardo Izzo

L’accampamento vicino all’ufficio stranieri della Questura di Roma  

E c’è grande imbarazzo tra gli agenti, perché – aggiungono dal sindacato –  “quello a cui assistiamo è il risultato del cattivo impiego dei gruppi speciali preposti e dell’inutilità dei piantonamenti di facciata davanti l’ingresso dei campi rom della Capitale, che come sindacato definiamo ormai da anni ‘effetto vetrina'”.

“Alcuni tra i colleghi impegnati hanno poi espresso la loro preoccupazione: la sicurezza stradale dovrebbe essere uno dei compiti principali per chi svolge il nostro lavoro ma che sicurezza possiamo offrire alle persone costrette a camminare in mezzo alla strada o ad attendere l’autobus al centro della carreggiata? Forse è ora che qualcuno riprenda in mano le redini di un corpo che, tra carenze di organico e bizzarrie gestionali, ogni giorno lascia parlare di se”, concludono alcuni esponenti del sindacato.

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