Adolescenti e suicidio: è allarme giovani

Attualità & Cronaca

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Negli ultimi due anni nel nostro Paese c’è stato un aumento del 75% dei casi di suicidio tra bambini e adolescenti, si parla addirittura di un tentato suicidio al giorno secondo la fondazione Brf che si occupa di prevenzione del suicidio. Purtroppo questi numeri collimano con quelli forniti dall’OMS e dimostrano che il fenomeno è molto diffuso nei Paesi a basso e medio reddito, è la seconda causa di morte tra i dieci e i ventiquattro anni. Questo fenomeno, di per sé, molto allarmante denuncia l’incapacità dei ragazzi di chiedere aiuto, ma soprattutto la mancanza di attenta osservazione e l’incapacità di genitori e docenti di leggere il disagio. Spesso dietro tale malessere si cela una famiglia disfunzionale come quella sacrificante o democratico-permissiva o iperprotettiva. I bambini e gli adolescenti hanno bisogno di sentirsi ascoltati, apprezzati ogni giorno nei loro piccoli progressi, ma soprattutto si devono sentire amati e spesso gli adulti sono prigionieri della loro routine, frettolosi, fanno fatica ad ascoltarli, spesso neanche li guardano negli occhi presi dai ritmi frenetici della vita odierna; ma l’adulto è il punto di riferimento per i figli, la sua bussola; non hanno chiesto loro di essere messi al mondo e pertanto devono venire prima di qualsiasi altro impegno, come un bene prezioso da proteggere. Spesso i giovanissimi non riescono a comunicare o a sentirsi capiti e apprezzati dai loro insegnanti che frequentemente pretendono troppo nel profitto scolastico, innescando un senso di frustrazione nell’adolescente che non riesce a raggiungere i risultati richiesti; oppure come spesso avviene, sia per una scarsa sensibilità e sia per una mediocre tecnica didattica adottata dal docente, che non gli consentono di riconoscere allo studente la giusta gratificazione. Sono sempre di più  i ragazzi che  soffrono di disturbi d’ansia,  fra  cui attacchi di panico, depressione, aggressività, disturbi alimentari, autolesionismo e disturbi dell’umore che spesso purtroppo sfociano  nella dipendenza da sostanze varie. Dietro tutte queste problematiche si nasconde una loro richiesta d’aiuto  e c’è quasi sempre l’assenza dell’adulto, che sia a casa che a scuola non ha dato il giusto tempo e le giuste attenzioni ai propri piccoli, non gli ha dato sicurezza, fiducia , protezione, né gli ha fornito gli strumenti per affrontare  la vita  e le sue difficoltà con autonomia e consapevolezza, insegnandogli ad accedere alle proprie risorse interiori.  La responsabilità genitoriale più importante consiste nel doversi dedicare  con amore profondo ai propri figli ed insegnargli fin da piccoli a riconoscere le proprie emozioni, a diventarne consapevoli per gestire tutti gli stati d’animo, anche quelli più dolorosi onde acquisire sicurezza ed autocontrollo.  Il genitore torni ad essere genitore abbandonando definitivamente quel ruolo improprio di amico che tanto sta danneggiando la nostra società.

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