Oggi si conclude alla Sapienza la due giorni su ” Donne in classe A”

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“ Donne in Classe A “ è un progetto dell’ENEA sull’efficienza energetica e,  uno dei protagonisti dell’Obiettivo 5 di un quotidiano italiano  alla Università Sapienza di Roma.

L’obiettivo ? Avvicinare le nuove generazioni alla realizzazione delle  “pari opportunità e uguaglianza dei diritti”. Rappresenta anche il “5” dei 17 goal,  per lo sviluppo sostenibile definiti dalle Nazioni Unite.

 La transizione verso la sostenibilità utilizza come strumento l’Agenda 2030 sottoscritta , a Parigi nel 2015 e adottata da 193 membri delle Nazioni Unite.

L’obiettivo ( Goals)  n 5 è la parità di genere.

Conseguire  l’uguaglianza di genere e ,l’empowerment (maggiore forza, autostima e consapevolezza) di tutte le donne e le ragazze. Sulla Terra  le donne rappresentano il 39% della forza lavoro, ma detengono solo il 27% delle posizioni manageriali.

In Italia c’è stato un  miglioramento registrato dal 2010 al 2017, grazie all’aumento della quota di donne negli organi decisionali e nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa, ma la media Ue è ancora lontana.

“Obiettivo 5” , il campus di formazione ospitato alla Sapienza è organizzato, in collaborazione con La27esimaora, iO Donna, Le Contemporanee: due giornate, 4 inchieste, 11 workshop, dibattiti e incontri.

Ad aprire i lavori ieri  inaugurare l’evento, ieri  Cazzullo sul tema “Le donne erediteranno la terra. Dalla Prima guerra mondiale al terzo millennio”.

Oggi il talk  “Prendere e lasciare. La leadership è una questione di genere?” , al quale parteciperà  la  direttrice del Dipartimento ENEA di Efficienza energetica. Sarà un confronto l sulla necessità di costruire reti ,per intersecare efficienza energetica e parità di genere.

Un obiettivo che per il presidente della Repubblica  Sergio Mattarella  : ” c’è ancora molta strada da fare per raggiungere la parità di genere ”

IL record europeo , in negativo sulle ragazze NEET ( Not Education Employment or Training) ovvero giovani adulti senza lavoro e non coinvolti in percorsi di studio né di formazione di altro tipo è detenuto dall’Italia.

Una italiana su quattro  delle italiane tra i 15 e 29 anni non studia e non lavora.

Le ragazze che scelgono il profilo STEM ( scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) è stata di una su cinque nell’anno 2020/2021, IL percorso universitario STEM è quello che garantisce la migliore possibilità di impiego e sono attualmente a maggioranza maschile pur essendo le ragazze  il 60% dei laureati italiani.

Altri dati  mostrano che la strada da percorrere è ancora lunga.

L’equità e le disuguaglianze nell’accesso all’istruzione e nelle opportunità di carriera una volta terminato il percorso di studi è il tema del rapporto OCSE di qualche anno fa.

Un capitolo è dedicato Obiettivo 4.5 di sviluppo sostenibile stabilito dall’agenda ONU 2030, che rimarca la necessità di un’istruzione equa e inclusiva per tutti e tutte.

“Eliminare le disparità di genere nell’istruzione e garantire un accesso equo a tutti i livelli di istruzione e formazione professionale delle categorie protette, tra cui persone con disabilità, popolazioni indigene e bambini in situazioni di vulnerabilità ( Obiettivo 4.5 dell’agenda ONU 2030).

IL rapporto sottolinea che, pur essendo  il rendimento scolastico delle donne  più elevato, il loro tasso di occupazione è inferiore a quello degli uomini. A prescindere dal livello di istruzione, inoltre, le donne guadagnano in media tra il 76 e il 78% in meno rispetto agli uomini.

 

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