A Napoli gli ultrà dell’Eintracht. Guerriglia in città, tensione anche dopo il match

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Scontri tra tifoserie. In fiamme anche un’auto della polizia. Lanci di petardi e fumogeni prima e dopo la partita di Champions League vinta dalla squadra di Spalletti al Maradona. Berlino: “La violenza distrugge lo sport”.  La Lega: “Il governo tedesco paghi i danni”

© Fabio Postiglione
– Auto bruciata della polizia

 

AGI –  Dopo le violenze che hanno preceduto la partita vinta dagli azzurri al Maradona contro l’Eintracht, ancora fibrillazioni a Napoli. Lancio di petardi e fumogeni sul lungomare. Gruppi di tifosi da due lati limitrofi agli alberghi, subito dopo il match, hanno gettato i petardi e poi sono stati dispersi verso via Chiatamone e lungo via Partenope.

Ad agire persone vestite di nero e con il volto coperto. La polizia ha risposto sparando fumogeni. Sul posto anche gli idranti.

Il grosso del gruppo dei tifosi tedeschi è in albergo, ma alcuni potrebbero essere usciti. A lanciare i petardi potrebbero essere stati anche ultrà partenopei. La scaramuccia è durata poco tempo. Al momento i gruppi dovrebbero essere dispersi.

Prima della partita di Champions la città è stata ostaggio di violenze e devastazioni. Piazza del Gesù, a Napoli, e la vicina via Calata Trinità maggiore, prima delle 18 di mercoledì pomeriggio erano un tappeto di vetri, immondizia, residui di fumogeni e lacrimogeni, acqua degli idranti utilizzati dalle forze dell’ordine.

A scatenare le violenze è stata la calata in città di centinaia di ultrà dell’Eintracht Francoforte che si sono ribellati al divieto della vendita di biglietti ordinata dal Viminale e a poche ore dal ritorno degli ottavi di Champions al Maradona hanno cercato lo scontro con gli odiati rivali partenopei.

Circa 400 supporter tedeschi erano arrivati ieri sera a Salerno, e da quella città avevano preso il treno per Napoli. Sono senza biglietto, vista la battaglia finita anche davanti al Tar che ha reso definitivo il divieto di vendita per loro a causa degli scontri in Germania dell’andata, quando il Napoli vinse 2-0. Ma tutti hanno regolarmente pagato un albergo nel capoluogo campano. E’ passata la mezzanotte da 30 minuti quando in piazza Bellini un gruppo di dieci persone con il volto coperto e vestite di nero scaglia bottiglie di vetro contro il bar Alkymya Bellini.

Sul posto arrivano i carabinieri, chiamati da militari dell’Esercito di vigilanza in piazza. Sono diversi ultrà dell’Eintracht Francoforte. Il bar è chiuso, e quindi il lancio è senza conseguenze se non piccoli danni.

Poi ci sono un corteo e due episodi di tentata aggressione ai tifosi tedeschi con protagonisti gruppi di ultrà del Napoli. Agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale notano in piazza Dante la presenza di circa 100 tifosi partenopei della curva B divisi in piccoli gruppi; uno di questi, quando vede la volante, si disperde abbandonando 5 aste di bandiera in plastica, due fumogeni e un razzo.

Nelle ore successive, circa 150 tifosi della curva A, molti dei quali a volto coperto e armati di aste di bandiere, dopo essersi riuniti sempre in piazza Dante, vanno in corteo verso l’albergo che ospita i tifosi tedeschi, ma vengono fermati. Sempre nell’area dell’albergo, nel corso della notte, vengono allontanati altri gruppi di tifosi napoletani armati di pietre, bottiglie e aste di bandiere.
Arriva il giorno, e la tensione sale. Sono circa le 13 quando oltre seicento tifosi dell’Eintracht Francoforte  lasciano  come in corteo il loro albergo sul lungomare e attraversano tutto il centro per arrivare fino in piazza del Gesù, ‘marciando’ lungo la Riviera di Chiaia, passando per via Calabritto, piazza dei Martiri, via Chiaia, attraversato piazza Trieste e Trento, piazza Municipio e via Monteoliveto.

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