“Le acque minerali in Italia sono pure batteriologicamente all’origine”

Economia & Finanza

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Ettore Fortuna, vicepresidente di Mineracqua precisa: “la nostra legislazione è la più severa in ambito europeo, prevede verifiche obbligatorie alla sorgente e controlli in commercio da parte delle Autorità sanitarie”

© Mineracqua
– Ettore Fortuna, vicepresidente di Mineracqua

AGI –  Acque minerali pure batteriologicamente all’origine, controlli obbligatori e periodici alla sorgente. In Italia l’acqua minerale in bottiglia è sinonimo di sicurezza e qualità.  Lo precisa Ettore Fortuna, vicepresidente di Mineracqua – associazione nazionale che riunisce i produttori di acqua minerale – in merito all’articolo sul rapporto realizzato dall’Institute for Water Environment and Health presso la United Nations University (UNU – INWEH) che ha messo in evidenza rischi (in alcuni Paesi) legati alla qualità dell’acqua minerale in bottiglia.

In Italia “le acque minerali sono disciplinate da una specifica direttiva europea così come le acque potabili sono disciplinate da un’altra distinta direttiva europea: questo perché si tratta di acque diverse, tra loro non confrontabili”.

Sicurezza e qualità, rileva Mineracqua, sono garantite nel nostro Paese.  Le acque minerali “sono pure batteriologicamente all’origine e, a differenza di quelle potabili, non possono subire trattamenti che ne modifichino le caratteristiche proprie e il loro microbismo”, spiega Fortuna.

Nessuna ripercussione, sempre per quanto riguarda lo Stivale,  sull’accesso all’acqua potabile dovuto al consumo di acqua in bottiglia:  “in Italia  – spiega – il consumo medio giornaliero pro capite di acqua minerale è pari 0,7 litri, mentre il consumo di acqua potabile giornaliero pro capite supera i 230 litri, arrivando anche a 300 litri al giorno in certe zone

Quanto ai controlli, la legislazione italiana, “la più severa in ambito europeo, prevede controlli obbligatori e periodici alla sorgente e controlli in commercio da parte delle Autorità sanitarie, ma il più efficace sistema di controllo è l’autocontrollo: le nostre aziende campionano con cadenze ravvicinate (un quarto d’ora, mezzora, un’ora) eseguendo centinaia e centinaia di analisi quotidianamente all’acqua che viene imbottigliata”.

Per quanto poi riguarda il dato sul riciclo delle bottiglie di acqua minerale, “ci limitiamo a segnalare  – conclude il vicepresidente di Mineracqua – che l’Italia è leader europeo nelle performance sia di raccolta sia di avvio al riciclo della plastica delle nostre bottiglie, il Pet (Polietilene tereftalato) che si ricicla al 100% garantendo che da una bottiglia post consumo se ne possa produrre una nuova”.

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