“Siamo il governo che ha salvato più persone in mare”

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La premier Giorgia Meloni parlando alla Camera ha ribadito che sostenere che l’Italia non ha voluto salvare i migranti “è una falsità”. “Anzi è una calunnia nei confronti non del governo ma dello Stato italiano e dell’intero sistema” ha poi aggiunto

© Ufficio Stampa / AGI – Giorgia Meloni

 

AGI – “Voglio dare qualche dato: dal 2013 al 2023 secondo l’Unhcr sono morte complessivamente 25.692 persone nel Mediterraneo. Sono andata a guardare qual era la percentuale delle persone che non si è riuscite a salvare: i dati di questo governo sono i più bassi. Siamo quelli che ad oggi in rapporto agli sbarchi sono riuscite potenzialmente a salvare più persone. Ci viene riconosciuto anche dalla Commissione europea, dalla commissaria all’Interno Johansonn secondo cui la Guardia costiera sta “facendo un ottimo lavoro”. Lo dice la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la replica alla Camera sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo.

“Il governo ha raccontato minuto per minuto quello che è successo a Cutro, ma si continua a dire che il governo non avrebbe salvato queste persone perché non aveva la volontà” di farlo, “si continua ad insinuare questo dubbio senza avere questi elementi”. Cosi’ il presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella replica alla Camera in vista del prossimo Consiglio europeo a Bruxelles: “Se non ci sono le prove – aggiunge – non ci sono i colpevoli. Non si stabilisce a monte il colpevole. Ci sono stati riferimenti abbastanza avvilenti sul fatto che io mi comporti da madre oppure no… La verità è che a molti colleghi sfuggono” i dati sull’immigrazione, “noi stiamo facendo un enorme sforzo. L’Italia ha salvato oltre 33 mila persone“, dire il contrario “è una falsità”, anzi “è una calunnia nei confronti non del governo ma dello Stato italiano e dell’intero sistema“, osserva Meloni, “è una mancanza di rispetto” verso chi ogni giorno si impegna per salvare persone in mare.

Fermare la partenze illegali

“L’unico modo per impedire” che queste tragedie si ripetano “è fermare le partenze illegali. È quello che il governo sta cercando di fare con un piano articolato. Non mi sono chiare le alternative”. Cosi’ il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella replica alla Camera in vista del Consiglio europeo. “Vedremo i risultati” del Consiglio europeo e “che cosa riferirà la Commissione. Il punto è: siamo d’accordo sul piano di riferimento? Noi lavoriamo per fermare i trafficanti e abbiamo fatto anche un decreto flussi triennale per dare obiettivi e misure concrete”, ricorda la premier, “vogliamo investire in Africa con il ‘piano Mattei'”, e accelerare sui rimpatri, anche se “bisogna andare più veloci.

Trovo una convergenza sostanziale da parte del Consiglio europeo e soprattutto da parte della Commissione”. “Per anni è stato rinfacciato che non facevamo abbastanza sui movimenti secondari”, aggiunge Meloni, “occorre gestire i movimenti primari, visto che gli hotspot sono pieni. L’Italia non può diventare il campo profughi d’Europa. È una posizione di buonsenso, ho trovato un approccio interessato” da parte dell’Europa.

“Il governo non ha mai negato la segnalazione di Frontex, abbiamo sempre detto che la segnalazione di Frontex era una segnalazione di polizia: era la segnalazione della presenza di una nave ma non della situazione di difficoltà della nave”. Lo dice la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la replica alla Camera sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo, riferendosi alla tragedia di Cutro.

Siccità? “È un problema ma io non sono Mosè”

Molto suggestivi “i sassi dell’Adige” ma “io non sono Mose’… non ho prosciugato io l’Adige”. È la replica che la premier Giorgia Meloni fa alle parole di Angelo Bonelli, che poco prima in Aula aveva mostrato dei sassi presi dal greto del fiume Adige in secca. La siccità, scandisce Meloni, non dipende dal governo in carica, ma “da tutto quello che non è stato fatto prima”. Detto questo, “siamo d’accordo sul fatto che abbiamo un problema. Su cosa non siamo d’accordo, e non vuol dire non credere nella transizione verde, ma non siamo d’accordo su quali sono le tecnologie necessarie per raggiungere gli obiettivi che l’Europa impone”. Bonelli protesta e il presidente Fontana lo richiama più volte.

Basta propaganda sulla pelle della nazione

Fermarsi in Ucraina? “Bisognerebbe dirlo a Putin. Non si può consentire l’invasione dell’Ucraina. Se noi ci fermiamo la consentiamo. Pensate che a qualcuno piace la guerra? La situazione e’ piu’ complessa di quanto dice la propaganda”.
Così la premier Giorgia Meloni si riferisce ai Cinque stelle che hanno chiesto nell’Aula di fermare la guerra. “Ritenete che si debbano dare a Mosca i territori e come? Questo è quello che vorrei sentire. Così si sta facendo propaganda sulla pelle di una nazione sovrana e questo è irresponsabile”, osserva il presidente del Consiglio.

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