Il Canada avrebbe deciso di far un po’ di luce sui misteriosi contratti vaccinali, seguendo la scia di quanto sta accadendo in Spagna, Svizzera e Italia. Data l’insistenza della Commissione per i Conti Pubblici di Stato, il Parlamento canadese ha recentemente deliberato di condividere i termini contenuti in questi accordi scritti, dopo aver valutato con attenzione le ricadute di queste spese sul bilancio nazionale.
Tuttavia, solo 11 membri della commissione hanno ottenuto l’autorizzazione ad accedere ai documenti siglati. Pochi “eletti”, dunque, oltretutto vincolati a rigide restrizioni: porte chiuse, niente smartphone né altri dispositivi di registrazione audiovisiva alla mano e, perfino, nessuna possibilità di prendere appunti, dato che carta e penna saranno vietati durante la consultazione (la domanda non è “chi potrebbe aver imposto” ma “chi potrebbe aver accettato queste limitazioni?!?”).
Ciò nonostante, Pfizer Canada ha paura?
Anche se gli 11 “della Seleção” applicassero alla lettera tutte queste indicazioni, il ramo canadese dell’azienda farmaceutica Pfizer non sta nascondendo la propria preoccupazione circa la volontà di mantenere il segreto commerciale sulla sua “pozione salvifica”.
Tant’è che, nel corso di una testimonianza davanti alla stessa Commissione per i Conti Pubblici, Najah Sampson – presidente di Pfizer Canada – ha rilasciato una dichiarazione che alcuni hanno interpretato come un “sottile e timoroso ricatto“: “[…]La divulgazione del nostro accordo confidenziale sarebbe un uso straordinario di autorità. Bisogna considerare attentamente questa prospettiva prima di creare un precedente con conseguenze indesiderate sulla reputazione del Canada. Invierebbe un messaggio forte ai partner commerciali e alle aziende che cercano di investire, che le protezioni di riservatezza negoziate in buona fede con il governo federale potrebbero non essere vincolanti qui in Canada”.
Injections
« Pfizer n'a pas fourni de contrat non caviardé, où que ce soit DANS LE MONDE, et nous ne voulons pas qu'il y ait un précédent qui soit établi ici au Canada.»
N. Sampson
Présidente Pfizer CanadaComité parlementaire comptes publics
23 mars 23https://t.co/jUGnk4aMoR pic.twitter.com/8Nqtp746bX— Vue du Québec (@VueDuQuebec) March 25, 2023
L’ira delle destre canadesi
A queste parole, i deputati repubblicani della House of Commons (trad.: Camera dei Comuni) hanno reagito gridando all’affronto e sottolineando la superficialità della risposta ottenuta da parte della multinazionale produttrice dei sieri.
Ad esempio, il deputato dell’Edmonton West, Kelly McCauley, ha espressamente sollevato la questione delle “minacce” sottintese agli investimenti di Pfizer in Canada, chiedendo se il fatto che 11 parlamentari, chiusi in una stanza e con davanti dei fogli già firmati, rappresentassero un rischio tale da incrinare la futura fiducia reciproca. Ben più duro l’intervento di Garnett Genuis, deputato giornalista della circoscrizione di Sherwood Park-Fort Saskatchewan, che ha aggiunto: “Cosa c’è di così dannoso per Pfizer o per il governo per cui consentire ai membri del Parlamento di esaminare privatamente i contratti diventa una tale preoccupazione? Abbiamo il diritto di accedere a queste informazioni, questa situazione è oltraggiosa”.
I denari pubblici si sprecano…
Anche più che oltraggiosa, diremmo, visto che a smuovere l’esigenza dei repubblicani canadesi di “fare i conti in tasca” alle multinazionali pare che sia stato un resoconto del Revisore Generale, report che avrebbe sollevato molte critiche sullo sperpero dei denari collettivi e sui problemi di bilancio territoriale. Secondo quanto ha riportato Rebel News, infatti, il rapporto ha rivelato che “[…]Da dicembre 2020 Ottawa ha acquistato circa 169 milioni di dosi, per quasi 5 miliardi di dollari. I canadesi hanno ricevuto 84,1 milioni di dosi da quando il vaccino è diventato disponibile per la distribuzione, ma 32,5 milioni di dosi rimangono inutilizzate già a maggio 2022 e altre 13,6 milioni di dosi sono scadute”.
Sono cifre che sicuramente fanno riflettere sul fatto che le campagne di vaccinazione possano essere state più orientate verso i guadagni che verso la tutela dei malati (nonché contribuenti). Per ora la battaglia è in corso, ma sarà il futuro a dire se i deputati canadesi riusciranno a vincere anche la guerra dichiarata alle potenti case farmaceutiche.
"While the organizations involved were successful in securing vaccines & quickly distributing them to provinces & territories, the Public Health Agency of Canada’s efforts to minimize wastage were unsuccessful," says AG Karen Hogan, discussing #COVID19 vaccine procurement audit. pic.twitter.com/h1vVUeHaXY
— CPAC (@CPAC_TV) December 6, 2022
Fonti online:
ByoBlu (testata giornalistica ed emittente televisiva nazionale; articolo di Arianna Graziato del 28 marzo 2023), Tvsvizzera.it, Nation World News, Blacklock’s Reporter, Radio-Canada, Il Fatto Quotidiano, Adnews, sito istituzionale del Governo canadese, Alamy, Rebel News.
Account Twitter: CPAC, Vue du Québec.
Antonio Quarta
Redazione Il Corriere Nazionale