Allarme Pnrr: troppi progetti irrealizzabili, a cominciare dagli alberi fantasma

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Lo dice anche il Ministro per gli Affari Europei e il PNRR Raffaele Fitto: «alcuni interventi da qui al 30 giugno 2026 non possono essere realizzati ed è matematico che sia così».
È allarme PNRR.«Troppi progetti sono irrealizzabili, a cominciare dagli “alberi fantasma”» sottolineano gli esperti di Ener2Crowd.com —la prima ed unica piattaforma italiana di lending crowdfunding ambientale ed energetico— che sugli “alberi di facciata” aveva lanciato l’allarme in occasione del primo GreenVestingForum che si è tenuto a Milano lo scorso ottobre, scendendo in campo sulla specifica questione dei semi.

Ed ora lo conferma anche Raffaele Fitto, il Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR: «alcuni interventi da qui al 30 giugno 2026 non possono essere realizzati ed è matematico, è scientifico che sia così».

Lo scandalo è scoppiato con la diffusione della delibera 8/2023 della Corte dei Conti in merito ai 330 milioni di euro finanziati con i fondi del Pnrr per piantare da qui al 2024 6,6 milioni di alberi nelle nostre città metropolitane. Ma a Milano ed a Firenze mancano addirittura gli spazi per piantumarli e la situzione non migliora nella maggior parte delle altre città.

Dalla Tabella 3 di sintesi dei riscontri pervenuti alla Corte dei Conti dai comandi locali dei Carabinieri Forestali, apprendiamo che a Reggio Calabria«l’area versa in stato di abbandono con gli alberi soffocati da piante infestanti», a Palermo«lavori sospesi, non è stata messa a dimora alcuna essenza forestale», a Catania «non è stata messa a dimora alcuna essenza forestale», a Messina«non sussistono progetti in “essere”», a Napoli«progetti in essere: progettazione».

Peggio ancora a Milano con «gara deserta» perché «le prescrizioni ministeriali rendono irrealizzabile il progetto ammesso a finanziamento», a Firenze «esclusa dall’assegnazione dei fondi PNRR perché non è stata in grado di reperire la superficie minima da rimboschire pari a 30 ettari», a Roma Capitale perché «la semina in vivaio non può essere assimilata alla forestazione urbana», o a Genova dove si è pensato di piantiumare «due specie arboree con areale fitoclimatico non compatibile con quello dell’area oggetto degli interventi».

«Il punto è anche questo: il Pnrr chiede alberi, non semi. Una cosa è piantare un seme ed un’altra cosa è piantumare un’albero» ribadisce Giorgio Mottironi, CSO e co-fondatore della società benefitEner2Crowd nonché Chief Analyst del GreenVestingForum, il forum della finanza alternativa verde.

Sono anni che Ener2Crowd.com si batte per contrastare il preoccupante fenomeno del Greenwashing, prendendo una posizione molto forte anche in relazione agli ultimi Mondiali di Calcio, quando il Qatar aveva promesso che il torneo si sarebbe disputato a zero emissioni di CO2 mentre invece ha generato 3,6 milioni di tonnellate di CO2.

Sulla riforestazione la piattaforma investe già molto, ma poi controlla e verifica che gli alberi siano effettivamente piantati, che crescano e siano in buona salute. Altrimenti poi ogni sforzo si vanifica.

«Proprio per questo ci siamo dotati di un comitato etico e per la riforestazione abbiamo scelto un partner di indubbia moralità quale ZeroCo2» mette in evidenza Niccolò Sovico, CEO, ideatore e co-fondatore insieme a Giorgio Mottironi, Sergio Pedolazzi e Paolo Baldinelli della società benefit proprietaria della piattaforma Ener2Crowd.com.

Ma l’impegno è anche in ambito finanziario, perché non basta piantare alberi per salvare il pianeta: proprio per contrastare i fenomeni di ecologismo di facciata la piattaforma ha introdotto un Indicatore di Sostenibilità dell’Investimento che consente di valutare con un elevatissimo grado di probabilità se un investimento sia davvero «green» e sostenibile. «Così il portafoglio di investimento e risparmio green di Ener2Crowd è ad oggi l’unico in grado di garantire la veridicità di impatti ambientali» assicura Niccolò Sovico.

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