Sanchez a Pechino esorta Xi a parlare con Zelensky

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Il presidente ucraino attende ancora una telefonata del leader cinese che, nel suo colloquio con il primo ministro spagnolo, ha incoraggiato l’Europa a trovare una “autonomia strategica” e ha chiesto di abbandonare le sanzioni e la “mentalità da Guerra Fredda”

di Eugenio Buzzetti

© Rao Aimin/ Xinhua via AFP – Pedro Sanchez e Xi Jinping

AGI – Si riaccendono i riflettori, a Pechino, sulla guerra in Ucraina e sul ruolo che potrebbe avere Pechino per una risoluzione del conflitto. Il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, in visita in Cina, ha sottolineato l’importanza del dialogo, durante l’incontro con il presidente cinese, Xi Jinping, e di mantenere aperte le linee di comunicazione per porre fine a una guerra “illegale e ingiusta”. Sanchez è il primo leader europeo a incontrare Xi dal ritorno a Pechino dopo la visita in Russia, dove il presidente cinese, al terzo mandato presidenziale, ha rinsaldato la partnership “senza limiti” con Vladimir Putin, senza, però, fare passi avanti concreti sulla possibilità di arrivare alla pace in Ucraina.

“Questo è un momento in cui le tensioni stanno crescendo in diversi angoli del pianeta”, ha detto Sanchez. In Europa, ha proseguito, “stiamo vivendo ancora una volta gli orrori di una guerra che riteniamo illegale e ingiusta, e quindi è tempo di dialogo e di difesa di un ordine multilaterale basato sulle regole”. Sanchez si è detto interessato alla visione di Xi sugli equilibri geostrategici globali e sulla guerra in Ucraina. “Dobbiamo continuare a scommettere sulla pace: che la pace sia giusta, duratura e conforme alla Carta delle Nazioni Unite”, ha detto il primo ministro spagnolo, ribadendo il sostegno della Spagna alla formula per la pace del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che comprende il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale del Paese attaccato.

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Kiev attende ancora la chiamata di XI

Sanchez ha detto anche di avere incoraggiato Xi a parlare direttamente con il presidente ucraino, mai sentito dal presidente cinese dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina: dopo il ritorno a Pechino dal viaggio a Mosca, le aspettative si erano concentrate su un possibile colloquio tra Xi e Zelensky, che non si è però, ancora materializzato. Lo stesso presidente ucraino, nei giorni scorsi, aveva dichiarato la propria disponibilita’ a parlare con Xi, in un’intervista all’Ap, ma Pechino continua a trincerarsi dietro il no comment, e neppure oggi si registrano novità sostanziali. Nessun cenno a Zelensky è stato fatto da Xi, nel colloquio con Sanchez: la posizione della Cina è “coerente e chiara”, ha detto il presidente cinese, ovvero “promuovere colloqui di pace e accordi politici”.

Per Xi è necessario sbarazzarsi della mentalità da Guerra Fredda e abbandonare “sanzioni e pressioni estreme”. La Cina, ha aggiunto, auspica che “le parti interessate possano costruire un’architettura di sicurezza europea equilibrata, efficace e sostenibile, attraverso il dialogo e la consultazione”. I rapporti con l’Unione Europea sono l’altro dossier aperto. Nel dialogo con Sanchez, Xi ha sottolineato, con toni lievemente più accentuati di quelli finora utilizzati, che la Cina vuole una Ue con una propria “autonomia strategica”, ovvero più distante dalle posizioni degli Stati Uniti, nel linguaggio di Pechino.

I complessi rapporti tra Cina e Ue

Parole, quelle di Xi, che giungono all’indomani delle critiche della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen: al Mercator Institute for China Studies, la leader Ue ha sottolineato l’importanza di rivedere i rapporti diplomatici e commerciali con Pechino, senza tagliare i legami. Settimana prossima ci sara’ modo per valutare lo stato delle relazioni tra Pechino e Bruxelles quando la stessa von der Leyen si recherà a Pechino con il presidente francese, Emmanuel Macron, per incontrare Xi Jinping.

La visita avrà come scopo di mostrare un fronte europeo unito per cercare di convincere Pechino a premere su Mosca per porre fine alla guerra. L’obiettivo non è facile, soprattutto alla luce del rinnovato slancio nei rapporti tra Cina e Russia: per Xi, Cina e Ue “dovrebbero essere partner sulla strada della modernizzazione e buoni amici per affrontare insieme le sfide globali”.

La Cina “è disposta a condurre un dialogo e una cooperazione globali con l’Ue”, ma soprattutto, per il presidente cinese, “il sano sviluppo delle relazioni Cina-Ue richiede che l’Ue mantenga l’autonomia strategica”.

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