Sempre più drammatica la situazione dei migranti

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Sempre più drammatica la situazione dei migranti: un  barcone partito dalla Libia stracarico e con 500 esseri umani a bordo  finisce alla deriva. Il difficile trasbordo sulla Geo Barents

Un barcone con 500 persone a bordo, partito dalla Libia, è alla deriva nel Mediterraneo dopo aver lanciato ieri sera l’allarme ad Alarm Phone. Dalle prime ore di ieri mattina  la nave Geo Barents, dell’ong Medici senza frontiere (Msf), tenta di avvicinarsi ma le cattive condizioni atmosferiche rendono difficile il soccorso. Poco alla volta i migranti, con precedenza per le donne e i bambini, vengono trasbordati dal barcone alla Geo Barents. Nella notte erano giunti anche due mercantili che si erano posizionati in modo da proteggere il barcone delle onde più alte. “Le autorità europee devono lanciare immediatamente un’operazione di soccorso.

Le condizioni del mare sono altamente critiche”, è stato l’appello del servizio telefonico Alarm Phone, che lunedì ha raccolto la richiesta di soccorso, parlando di onde molto alte. “Abbiamo ripetutamente contattato il Centro di coordinamento del soccorso marittimo italiano. Nell’ultima chiamata ci hanno suggerito di contattare il Centro di coordinamento maltese che è ‘l’Autorità responsabile'”, ha detto ancora il servizio telefonico, chiedendo “a tutte le autorità di far fronte alle proprie responsabilità ed intervenire senza ritardo”. “Credo che questo barcone sia in acque Sar maltesi e tocca ai maltesi intervenire se la nave è pericolo; vedremo cosa diranno” ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Siamo in contatto con le autorità libiche e anche con il generale Haftar che controlla la Cirenaica” ha aggiunto. “Stiamo dando motovedette italiane alla Guardia costiera perché siano effettuati controlli che impediscano partenze”.

Alarm Phone, rete di soccorso della società civile, ha riferito di aver avuto un contatto con la nave questa mattina. “Abbiamo parlato di nuovo con le persone a bordo” si legge in un messaggio diffuso su Twitter. “Era difficile comprenderle ma abbiamo capito che sono ancora in mare in pessime condizioni meteo. Sappiamo che due navi mercantili sono vicine all’imbarcazione in pericolo; i mercantili non sono equipaggiati per condurre operazioni di ricerca e soccorso di questa portata”. L’allarme per il mare grosso era stato lanciato ieri, quando un elicottero era intervenuto per recuperare 32 migranti bloccati sull’isolotto di Lampione, vicino a Lampedusa. Intanto è arrivata a Salerno la Ocean Viking, a bordo della quale ci sono 92 migranti tratti in salvo nei giorni scorsi.

Nel pomeriggio è atteso un vertice di governo per fare il punto sul dossier flussi. Al Senato oggi dovrebbe entrare nel vivo l’esame del nuovo decreto migranti: attesi i pareri del governo sui 126 emendamenti presentati. Resta il fatto che la situazione dei migranti diventa sempre più complessa e drammatica; in Europa e nei singoli Stati regna la più totale confusione, tutti a parole esprimono buoni propositi  ma di fatto ad oggi non abbiamo  ancora registrato una strategia unica per cercare  di fermare i migranti  nei luoghi di imbarco e di partenza, assistendoli ed aiutandoli a rientrare in patria, a creare le condizioni umane, sociali e sanitarie affinchè possano restare nei luoghi natii (come peraltro vorrebbero) o a favorire una emigrazione mirata e controllata per quei migranti che scappano dalle guerre, dalle persecuzioni e dalla morte.

Non invochiamo miracoli o in interventi strepitosi ma solo un minimo di buona volontà ed il rispetto delle norme approvate dall’ Unione Europea e recepita dai singoli Stati.

Marcario Giacomo

Editorialista del Corriere Nazionale

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