Il destino di Forza Italia, dopo l’addio al fondatore

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La morte di Berlusconi apre la successione nella guida del partito. Non si esclude l’impegno diretto della famiglia del leader scomparso a 86 anni, con Marina protagonista, ma i dirigenti assicurano: “Non ci sarà il rompete le righe”

©  AGF – Marina e Pier Silvio Berlusconi con il presidente della Repubblica Mattarella

AGI – Il partito si è fermato. Giorni di lutto e una pausa per piangere il leader, se si esclude la riunione di martedì dell’ufficio di presidenza del partito per dare il via libera alle nomine scelte da Berlusconi e approvare il rendiconto del 2022. Tutto il mondo di Forza Italia si è ritrovato al funerale di Silvio Berlusconi. Poi si penserà al futuro nel solco dello statuto.

“L’intera famiglia Berlusconi, a partire dai figli, ha un ruolo nelle attività imprenditoriali che hanno caratterizzato l’impegno di Silvio Berlusconi. Da parte loro c’è la volontà di portare avanti questa missione, non solo per dovere nei confronti del padre, ma proprio perché c’è grande convinzione e volontà che Forza Italia vada avanti. Non so se sarà Marina Berlusconi a esporsi nel partito, l’argomento non è stato ancora toccato”, ha detto Barelli, capogruppo alla Camera di Forza Italia, a Rtl 102.5.

Sisto: “Nessuna spaccatura nel partito”

“Oggi è una giornata dedicata interamente al presidente Berlusconi. Saremo tutti con lui, e non sarà l’ultima volta perché siamo tutti chiamati a non disperdere i suoi insegnamenti, i suoi principi, i valori in cui ha creduto: la libertà, la tutela dei singoli cittadini, una giustizia più giusta”, ha detto ad Agorà su Raitre il vice ministro alla Giustizia Sisto, “nessuna spaccatura, siamo il partito dei moderati”.

“Abbiamo il compito e il dovere di difendere i valori e il patrimonio che Forza Italia rappresenta e che ci ha trasmesso il Presidente Berlusconi e abbiamo la responsabilità di difendere la comunità che rappresentano”, ha detto a Sky il deputato di FI Cappellacci. “Non ci sarà nessun rompete le righe”, rilancia il senatore Gasparri. “FI continuerà e sarà ancora più forte”, sottolinea la deputata Bergamini.

“Sicuramente resteremo uniti, glielo dobbiamo. Guardare avanti e stare uniti”, afferma l’ex presidente dei deputati Cattaneo. “Non credo ci sia un erede, credo che la sua vera eredità sia negli insegnamenti di Silvio dettati dalla sua condotta e da tutto il pensiero che ha trasmesso”, FI dovrà “andare avanti sempre nel suo nome”, ha sottolineato l’ex ministro Previti. “Quando ci sono difficoltà, arriva il momento di serrare le fila. Dobbiamo impegnarci per continuare a fare la storia, come Berlusconi l’ha fatta per 30 anni”, ha affermato il deputato Sorte.

Lo statuto prevede un congresso nazionale

Nei prossimi giorni i vertici del partito torneranno a riunirsi. Ma l’obiettivo comune – è il ‘refrain’ nei gruppi parlamentari – è quello di evitare divisioni e abbandoni. In prospettiva, nei prossimi passaggi del partito, si potrebbe mettere in pratica quanto previsto dai regolamenti del partito ma al momento non c’e’ alcuna decisione in merito.

“Il presidente del Movimento Politico Forza Italia – si legge, tra l’altro, all’articolo 19 – è eletto dal Congresso Nazionale secondo le modalità previste da apposito Regolamento. Resta in carica 3 anni e può essere rieletto. Il Presidente dirige il Movimento e lo rappresenta in tutte le sedi istituzionali e politiche. Convoca e presiede il Comitato di Presidenza, il Consiglio Nazionale, e il Congresso Nazionale. Nomina 6 membri del Comitato di Presidenza. Nomina i Responsabili Nazionali di Settore. Nomina i Coordinatori Regionali. Può inoltre delegare specifiche funzioni. In caso di dimissioni o impedimento permanente del Presidente, il Comitato di Presidenza convoca immediatamente il Consiglio Nazionale che provvede alla sua sostituzione temporanea per il periodo strettamente necessario per la convocazione del Congresso Nazionale”.

Per quanto riguarda il simbolo potrebbe essere modificato solo dal Comitato di Presidenza. Il Congresso nazionale – si legge in un altro passaggio dello statuto – è la più alta assise del Movimento, definisce e indirizza la linea politica di Forza Italia. Elegge il presidente, 6 membri del Comitato di Presidenza, 50 membri del Consiglio Nazionale. Compete al Congresso Nazionale modificare lo Statuto.

Il Congresso nomina il Presidente del Congresso, l’Ufficio di Presidenza, la commissione verifica poteri, i componenti dei seggi e i questori. Il Presidente, tra l’altro, può avvalersi della collaborazione di una Consulta costituita da esponenti, anche esterni al Movimento, di alto prestigio e rilevanza politica, culturale, professionale e sociale. Al momento – spiega una fonte parlamentari di Forza Italia – non sono previsti cambiamenti né è fissato alcun incontro, l’obiettivo – viene ribadito – è andare avanti insieme, a sostegno del governo Meloni”.

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