L’intervento complesso durato sette ore è stato eseguito all’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute, a Torino, dove il piccolo che soffre di mielite flaccida acuta potrà recuperare l’uso della gamba destra paralizzata
di Chiara Ferrero
AGI – Un bambino di poco meno di 2 anni è stato sottoposto con successo a un innovativo e complesso intervento chirurgico per ripristinare la funzione dell’arto inferiore destro paralizzato. È accaduto all’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino. Il piccolo soffre di mielite flaccida acuta (AFM), una malattia neurologica rarissima, che si manifesta improvvisamente, distrugge il midollo spinale e colpisce principalmente bambini assolutamente sani.
“Un importante traguardo è stato raggiunto nell’ambito del trattamento della mielite flaccida acuta (AFM) – spiega l’ospedale – una delle condizioni neurologiche paralizzanti. Questo è il primo intervento di questo tipo eseguito in Europa, portando speranza e nuove prospettive per i pazienti affetti da AFM”.
Gli effetti della mielite flaccida acuta
Questa condizione debilitante può avere conseguenze drammatiche per i piccoli pazienti e le loro famiglie, poiché la paralisi degli arti può compromettere la loro autonomia e qualità di vita. Questa malattia è causata da un virus, spesso associato a comuni infezioni respiratorie (come una banale influenza), che provoca un’infiammazione del midollo spinale, danneggiando le cellule nervose che trasmettono i segnali motori ai muscoli del corpo. Il risultato è una progressiva debolezza muscolare che può sfociare nella paralisi degli arti, specialmente nelle gambe. L’intervento chirurgico sul bimbo è stato eseguito alcuni giorni fa, dopo otto mesi dalla comparsa della paralisi.
La procedura chirurgica è durata circa 7 ore, durante le quale sono stati reinnervati, ossia collegati come fili elettrici, alcuni rami nervosi funzionanti dei muscoli distali dalla parete addominale e dal nervo sciatico ai nervi non funzionanti della coscia e del gluteo. La componente sana potrà ricrescere 1-2 mm al giorno all’interno dei nervi non funzionanti. Così facendo i nervi sani arriveranno a dare un impulso elettrico alla parte lesionata, dandole nuova vita.
“L’intervento chirurgico – spiega l’ospedale – si basa sui trasferimenti nervosi, una tecnica che coinvolge il riposizionamento di nervi sani per ripristinare la funzione motoria nelle zone colpite. In questo caso specifico, è stato mirato a recuperare la funzione dell’arto inferiore destro paralizzato. Durante l’intervento, i chirurghi hanno eseguito con precisione microchirurgica il collegamento dei nervi sani a quelli paralizzati, creando una nuova connessione per trasmettere i segnali neurali. Ora il bambino sta bene. Il recupero della funzione motoria necessita di molti mesi ma sarà facilitata dai moderni trattamenti fisioterapici, atti a preservare e favorire la motilità dei distretti interessati.